Partito da Modena per approdare a Milano, Andrea Govoni è uno di quei talenti che ha fatto tanta gavetta, con centinaia di concerti alle spalle, tantissime collaborazioni ed un’esperienza da vendere. Dopo tanti anni da musicista, è pronto ad immergersi in prima persona e in un lavoro più cantutorale. Il brano d’esordio, prende il nome dalla sua città Modena. Modena vista come una mamma, Modena come la città da cui tutto parte, il trampolino e l’addio per l’inizio di una vita artistica. Milano come la conferma e per ripartire, per dare una nuova veste e un nuovo immaginario alle sue canzoni. Un artigiano della musica che ama lavorare al servizio della musica e con la musica, un lavoro alla vecchia maniera, fatta di attenzioni, artisti e musica suonata. Un progetto cantautorale dove l’artista modenese si racconta, tra canzoni ed esperienza, tra musica e vita.
Un periodo di novità e di nuove uscite?
In questo momento sono una delle persone più felici al mondo. Sto realizzando quello che sognavo da tanto. Oltre a vivere di musica, sto preparando le mie canzoni e questo mi rende felicissimo. Non vedevo l’ora di far uscire le mie cose. Anche perché, in un mercato come quello attuale, non è facile per niente. Far uscire la mia musica e portarla in giro era il mio sogno nel cassetto.
In un momento musicale dove tutti cantano, tu riproponi un cantautorato vecchio stile, studiato e ragionato. Una sorta di rivoluzione visto quello che gira?
È una scelta naturale la mia. Nonostante in tanti abbiano cercato di farmi cambiare idea, visto il mercato discografico odierno, ho ricercato una sincerità artistica. Non avrei mai voluto perdere le mie influenze e il mio modo di fare musica. Era arrivato il momento di cantare le mie canzoni, i mie ricordi e le mie immagini. Quindi sì, l’idea era di fare della mia musica la cosa più sincera possibile. Le mode vanno e vengono ed è per questo che non sono voluto scendere a compromessi.
Una sincerità che si vede in Modena...
Quello che si ascolta nei miei brani è quello che si può ascoltare da me dal vivo. Faccio quello che sento mio, il mio sound e la mia idea. Nella musica la sincerità è tutto, il pubblico lo capisce quando non sei sincero. Faccio di tutto per portare me stesso.
…sincerità anche nel videoclip.
Ho provato a fare l’attore della mia canzone, non toccando la poesia di Modena. In un’era fatta di apparenze, ho preferito non cantare e lasciare spazio alla potenza delle immagini della mia città. Nella canzone parlo di andare via per cercare nuovi orizzonti e come per la canzone, anche il video è sincero.
Un brano autobiografico, che parla della tua città e del tuo momento di lasciarla.
È stata una sfida per me! La mia vita è partita da Modena e questo album sarà una sorta di concept, dove racconterò una storia, una storia vera che parla di me e del mio vissuto. Io sono innamorato di Milano, una città che amo, ricca di opportunità, di network, di amici e di possibilità. Questa mia decisione non è stata facile, a Modena c’era il mio giro, i mie affezionati, e poi l’Emilia ti prende il cuore. È la mia terra ed è il posto in cui sono cresciuto. Ho voluto così iniziare dalla mia partenza, dalla fine e da questa mia rinascita verso nuove avventure.
Parli di Modena al femminile, come una donna o una mamma, che ti coccola e non ti abbandona mai.
Modena è una grande mamma generosa e che ti abbraccia. È difficile trovarsi male, lì c’è bella gente che ama, lavora e ci vive, l’Emilia ha una sua magia speciale. Con Modena ho un legame fortissimo e uscire dalla mia comfort zone per provare un qualcosa di nuovo, è stato bello ma per nulla facile. Modena è come una mamma, non si scorda mai.
Dopo Modena ci sarà Chinatown, un altro capitolo della tua vita?
Certamente! Il brano parlerà del mio arrivo a Milano e sarà il secondo capitolo del mio album. Arrivato a Milano, che conoscevo da semplice spettatore o turista senza essermela mai goduta veramente, sono arrivato a via Paolo Sarpi e arrivato a Chinatown mi sono subito innamorato. Con quei colori e quegli odori mi sono sentito a casa. Emozionato da questo quartiere mi sono messo subito a scrivere. Così è nato questo nuovo capitolo.
Le canzoni che faranno parte di questo concept, parleranno anche della tua maturazione?
Assolutamente sì. All’interno ci saranno i brani più recenti, ma ci saranno anche cose lasciate nel cassetto e riprese. Cose di dieci anni fa, ripescate e risistemate con la maturità d’oggi. Non è facile non adattarsi al mercato odierno, ma ho preferito raccontare il mio percorso e la mia storia.
Un lavoro alla vecchia maniera, ricca di collaborazione e di musica suonata. L’importanza di condividere la musica?
Ho trovato dei compagni di viaggio fantastici e delle vere eccellenze della musica. Non sono solo dei musicisti, ma dei veri compositori e autori con dei percorsi importanti. Amici con cui condivido tempo e passione. Loro hanno creduto in me e io credo in loro. Mi sono circondato di persone che hanno il mio stile e questo aiuta.
In conclusione: qual è il sogno nel cassetto per l’anno che verrà?
Io sogno di raggiungere più affezionati possibili e di portare in giro la mia musica. Sono nato sul palco e spero di continuare ancora per molto tempo, portando in giro questo progetto con la mia super band. Spero di vivere di musica senza cadere nei soliti compromessi.