La storia del rap e dell’Hip hop italiano è ricca di grandi artisti e tra questi sicuramente troviamo la band romana degli Assalti Frontali. Una delle più grandi realtà italiane, è infatti tornata con un nuovo ed emozionante progetto, quello che definiscono come un concept rap album, dal titolo “Courage” (Etichetta: Daje Forte Daje Records / distr. fisica Master Music – distr. digitale Believe). 13 i brani presenti nell’album, che, come nella migliore tradizione del gruppo, si tuffa nell’attualità, dando sempre una propria visione di ciò che accade e ciò che ci circonda, senza dimenticare i temi scottanti e le battaglie sociali. Noi di RDM abbiamo raggiunto telefonicamente Militant A per un viaggio tra i ricordi e l’attualità.
Partirei subito chiedendovi come state, visto che questa è anche l’estate del ritorno alla normalità?
«In questo momento siamo felici e molto contenti. È uscito il disco, il nostro decimo album e infatti ho perso la voce, anche perché abbiamo presentato questo album in un atmosfera fantastica, con tante generazioni diverse a seguire la nostra musica e non ero più abituato. Quando uno fa un disco ci spera che possa piacere, ma non lo sa finché non esce e non lo presenta al pubblico. Il riscontro fortunatamente c’è e fa tanto piacere. Questa pubblicazione è per noi una forma di liberazione».
Siete partiti con l’uscita di diversi singoli e ora è fuori “Courage” il vostro ultimo progetto, ma come è nato questo album?
«Sì, negli ultimi anni avevamo fatto dei singoli. Che sono delle cose belle su cui uno lavora e sono delle belle storie da raccontare. Alla fine abbiamo però abbiamo sentito proprio il bisogno dell’album, anche perché l’album va a completare il lavoro di un artista. Poi, un po’ come facevano i cantautori negli anni ’60, abbiamo pensato ad un concept album (Concept rap album in questo caso ndr.) e all’interno possiamo vedere come una canzone riprenda l’altra. Infatti all’interno si allarga il significato di un concetto o di un pensiero. In questo periodo ho molto sofferto, per cose personali, ma anche per gli atteggiamenti e l’incattivimento della società. Mi serviva quindi un qualcosa per raccontare la realtà che ci circonda. L’artista deve raccontare anche tematiche difficili e sociali. Come la peste raccontata da Boccaccio nel Decameron o da Manzoni nei promessi sposi».
L’album si chiama “Courage”, ma prende questo nome perché trattare tematiche importanti?
«È esattamente così ci piace trattare argomenti di attualità e dalle tematiche sociali. Inoltre, “Courage” è coraggio in francese. Mia madre era francese e purtroppo, ne parlo al passato, perché l’ho dovuta salutare l’anno scorso. È stato quindi anche un modo per salutarla e di tramandare agli altri quel coraggio che lei mi ha trasmesso».
Uno dei brani che mi ha colpito di questo concept rap album è “Gol Gol Rap”, un pezzo che cantate insieme al Piccolo coro dell’Antoniano, so che a te nello specifico piace lavorare molto con i bambini, ma quanto è importante per degli artisti impegnati lavorare con le nuove generazioni?
«Il laboratorio rap con i bambini è una di quelle cose che negli ultimi dieci anni mia ha dato più soddisfazioni. Io non mi sento educatore, ma attraverso l’arte mi piace tirar fuori dai ragazzi la luce che hanno dentro, svegliarli da quello che lì circonda. Ascoltarli piuttosto che imprimere su di loro un concetto o un pensiero».
Siete partiti da Marina di Ravenna per arrivare a Roma e tante sono ancora le date e i concerti che coloreranno la vostra estate e quella di tutti i vostri fan. Immagino l’emozione di tornare a vivere il palco…
«Sembra di tornare dopo un lungo viaggio, ma è come tornare a casa per noi. Ci fa stare bene ed è una bella emozione. Non c’eravamo quasi più abituati e infatti siamo fuori allenamento. Speriamo che vada tutto bene e non vediamo l’ora».
Cos’è per voi il coraggio?
«È un qualcosa che ti spinge a fare quelle cose che non faresti mai, è come un motore che hai dentro e che ti fa credere alle cose. Che ti scuote dall’ordinario per farti fare cose straordinarie».
Il vostro è un coraggio che da sempre ha contraddistinto la vostra musica, ma dopo trent’anni di carriera e dieci album un bilanci lo avete fatto?
«C’è tempo per i bilanci. Ogni tanto ci fermiamo a pensare, ma è sempre bello guardare avanti. In passato ci sono stati dei momenti bellissimi e spesso ci guardiamo indietro, ma vedendo l’effetto e l’affetto per quest’ultimo album, bisogna andare avanti».
In conclusione: come detto, trent’anni di carriera e dieci album, ma dopo tutta questa storia, gli Assalti Frontali hanno ancora un sogno nel cassetto?
«Mi piacerebbe avere tanto tempo per scrivere belle cose. Belle cose di musica e da appassionato magari scrivere bei libri».
Le date del tour:
06/07 Marina di Ravenna – Bagno Peter Pan
15/07 Roma – Forte Prenestino *Courage Release Party
23/07 Soriano nel Cimino (VT) – Ribolle Fest
28/07 Cagliari – Corto Maltese
29/07 Bovezzo (BS) – Festa di Liberazione
13/08 Verzino (KR) – Festival Amore e Rabbia
21/08 Avetrana (TA) – Vado e Dorno festival
03/09 Milano – Leoncavallo
04/09 Pescara – Hardecore Fest
09/09 Roma – Sweet Brunch
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