È disponibile in libreria e negli store digitali “CANTO DEL BENESSERE E VIBRALCHIMIA INTERIORE – Amati ed elimina lo stress attraverso la voce” (edito da Fingerpicking), il nuovo libro della cantante lirica e vocal coach Elena Bresciani, scritto insieme al chitarrista e compositore Renato Caruso e con la prefazione del chitarrista e scrittore Luca Francioso.
Il libro, vuole essere un invito a compiere un viaggio verso il benessere fisico ed emotivo a 360 gradi, attraverso la scoperta del canto curativo e delle sue applicazioni, diventando un pretesto per riflettere sul silenzio e la crescita personale. A raccontarci questo libro, la stessa autrice, Elena Bresciani.
Ciao Elena, inizierei però chiedendoti come stai?
Sono felice, ma esausta! È un periodo molto particolare per me; è appena uscito il libro e c’è sempre tanto da fare. Poi bisogna barcamenarsi con la vita di tutti i giorni, nel ruolo di mamma, moglie e figlia, quindi, per una persona che lavora e ha una vita privata non è mai semplice trovare tempo per tutto. Si fa fatica, sono stanca, ma appunto felice.
Stanchezza per gli impegni e felicità per i risultati: è questo il modo per godersi le cose?
Probabilmente sì! Ci sono tante cose belle e cerco di godermele con pienezza. Mi piace vivere e fare di tutto, anche se è stancante è molto soddisfacente. Così mi sento di non aver sprecato il tempo e di aver dato tutto.
È da poco uscito questo tuo progetto con Renato Caruso, dal titolo “CANTO DEL BENESSERE E VIBRALCHIMIA INTERIORE – Amati ed elimina lo stress attraverso la voce”, come nasce l’idea di questo libro?
Il progetto era già iniziato con Vibralchimie (al plurale ndr), ed era un progetto di ricerca sul canto curativo e su gli strumenti mediorientali. Con Renato Caruso ci conosciamo da anni, e sapevo che lui si stava occupando di neuroscienze e di fisica acustica. Così, quando nel mio lavoro di ricerca, sono arrivata a toccare temi simili, l’ho inviato in studio da me e ne abbiamo parlato. Da lì è stato poi tutto naturale e ci siamo messi a scrivere a quattro mani.
“Questo progetto di ricerca rappresenta l’anello di congiunzione dei miei anni di studi fra canto, musica occidentale, musica orientale curativa e spiritualità”, per te è stata quindi una necessità racchiudere questa ricerca in questo libro?
Dopo la pandemia, sono emerse esigenze nuove; le persone erano e sono tutt’ora alla ricerca di una forma di benessere fisico e mentale. È come se oggi, tutte le maschere, fossero crollate e iniziassimo a sentire la l’esigenza di dirci la verità. Nel mio percorso, ad esempio, ho sentito la necessità di approfondire il concetto di spiritualità, anche attraverso degli studi teologici.
Come si è fusa alla musica questi tuoi studi sulla spiritualità?
C’erano questi studi sulla spiritualità, c’era il percorso sulla voce e avevo appena scoperto il canto come medicina. Tre elementi diversi, e lì ho intravisto delle connessioni. Così ho sentito la necessità di fare una sintesi del mio percorso e capire come potavo essere d’aiuto anche agli altri. È stato quindi naturale iniziare a scrivere un libro unendo questi percorsi.
Scienza, musica e spiritualità, è questa l’ossatura su cui si basa il libro?
Sì! Anche se sono tre mondi apparentemente lontani, in realtà sono molto vicini tra loro. Sono discipline in costante diatriba, ma che hanno delle connessioni e io mi pongo nel mezzo. Sono ugualmente funzionanti e utili per questo libro.
Sei una stimata vocal coach, ma cosa rappresenta per te la voce?
La voce è uno strumento intimo e dice tanto dell’animo umano. Quando parlo con le persone, mi arrivano tante informazioni dal loro parlato e dalle loro inflessioni. La voce è un ricettacolo di vario tipo. Sono da sempre affascinata dalla voce e infatti la studio da oltre trentacinque anni.
Il canto invece?
È fede, è la ricerca del volto di Dio. Qualunque esso sia.
Qual è l’obiettivo che vi ponete tu e Renato per questo libro?
Una tematica del libro, che per me è fondamentale: è il silenzio. Perché è dal silenzio che nasce tutto. Nel silenzio trovo una grande pace interiore e vorrei che le persone che leggeranno questo libro, la trovassero dentro di loro. Perché nel silenzio c’è la connessione con un qualcosa che va oltre la nostra vita terrena, c’è la capacità di ascolto dell’altro e c’è la possibilità di fermare quei pensieri che non ci fanno stare in pace. Ecco, mi auguro che le persone riescano a trovare questa pace interiore derivante dal silenzio.