Il re della risata Francesco Salvi è tornato per farci ballare con la sua nuova versione o per meglio dire, il sequel di “C’è da spostare una macchina (è Lettrica)”, che nel frattempo è diventata appunto elettrica grazie al sapiente lavoro di Agosta & Mitch DJ. Un evergreen da ascoltare e ballare in tutte le salse e per ogni stagione, con un arrangiamento contemporaneo e moderno. Una tematica attuale nel sotto testo raccontata con grande ironia, ma con uno sguardo al futuro e alle colonnine. Noi di RDM abbiamo raggiunto il maestro Francesco Salvi – con la solita ironia – e il super duo composto da Agosta & Mitch DJ per farci raccontare tutto su questa macchina divenuta elettrica, sul futuro e su questa collaborazione curiosa.
È un piacere avervi con noi. Partirei subito da questa collaborazione piuttosto curiosa. Com’è nata?
«Il piacere è tutto mio: lo dico con tutto il cuore e anche parte dell’intestino tenue. La nostra collaborazione è fantastica perché nasce spontaneamente e quasi senza che ce ne accorgiamo: il giorno prima siamo lì che giochiamo leccandoci le suole delle scarpe e il giorno dopo stiamo producendo un disco quando Mitch DJ salta su e fa: Ehi, ragazzi! E sviene. Quando si riprende riparte: Ehi ragazzi, che idea! E sviene un’altra volta. Allora lo torturiamo finché non si riprende e a quel punto sviene Agosta. Mitch e io lo denunciamo per assenteismo all’Ente per la tutela del bimbo ricco. Finalmente quando Agosta si riprende noi altri siamo al cinema e quando usciamo Mitch prorompe: Rifacciamo La Macchina! È un pezzo che non è mai andato giù, io lo uso ancora nelle serate come riempipista: lo aggiorniamo e chi s’è visto s’è visto. Agosta, entusiasta, dice qualcosa ma nel frattempo è iniziato il secondo tempo e nessuno l’ascolta. Tutto il resto è Storia».
Per Agosta & Mitch DJ: com’è stato lavorare con un artista così istrionico, ironico e iconico come Francesco Salvi?
«Se parliamo il Salvese dovremmo dire troppamente bello, perché lavorare con un’artista come Francesco Salvi che è come lo vedete, è una cosa forte, a tratti surreale, ma sicuramente un grandissimo onore e un immenso piacere. Ha la vitalità di un bambino di tre anni ma con l’esperienza, la cultura e la bravura di un centenario, praticamente è Masha e Yoda in una persona sola. Suona il piano, la chitarra, sta scrivendo composizioni classiche per orchestra, un musical, recita, canta, balla, è comico, scrittore, pittore, insomma è un’artista a tutto tondo di cui davvero si conosco solo ancora alcune sfaccettature. Aggiungiamo anche che sa tutto di sport, fategli qualsiasi domanda e lui vi risponderà come e meglio di Google! Sicuramente il tempo che è galantuomo saprà rivelare in maniera adeguata la grandezza di questo artista che è unico nel suo genere».
Maestro, ma com’è stato immergersi in un mondo così contemporaneo e moderno come quello di Agosta & Mitch DJ?
«Non maestro ma bidello, prego. La presenza di questi due entusiasti e competenti bei tomi è contagiosa. Una gran voglia di ricominciare si avverte nel mondo ma anche più in generale dovunque, di liberarci dell’angusta oppressione nella quale ci hanno precipitato le problematiche della pandemia con tutte le sue conseguenze. È tornato il momento di uscire di casa e portare in giro il verbo del divertimento e della follia e ingravidare di gioia tutto ciò che si muove. E chi meglio di essi per partire alla grande? Tutto il resto è Geografia».
Com’è stato ridare spazio a “C’è Da Spostare Una Macchina” con questa nuova veste?
«Nelle canzoni la cosa meno importante è il testo ma la cosa più importante nelle canzoni è il testo. Dipende dalla musica e dal testo. A volte è più importante il testo come in Bob Dylan, De André o in certi pezzi di Mogol – Battisti. Nel caso della Macchina è stato così divertente che non ti saprei dire. Tutto il resto è Letteratura».
Questo è un brano capace di far divertire, svagare e anche ballare. Tuttavia, nella canzone si nasconde un sottotesto importante. Infatti, descrive alla perfezione una situazione ancora legata all’emergenza ambientale. Siamo rimasti così bloccati a trent’anni fa?
«Peggio: è trent’anni fa che eravamo già conciati come adesso! E se penso a tutto il tempo che abbiamo avuto per rimediare mi alterco un po’. Ma non tutto è perduto: possiamo andare su qualche altro pianeta e rovinare anche quello. Tutto il resto è Filosofia».
Per Agosta & Mitch DJ: lavorare su un brano così attuale anche nelle tematiche è più facile o difficile per una rivisitazione?
«È stato semplicissimo perché Salvi è un fiume in piena di idee. Se mai il problema vero è dover scegliere tra la miriade di cose geniali che tira fuori ogni secondo. La scena è questa, siamo in studio pensando di fare un remake attuale della Hit storica con il testo originale e la aggiunta della auto elettrica oltre al diesel, poi Francesco entra in sala di ripresa e inizia ad uscire fuori tema improvvisando e cominciando questo botta e risposta tra il Salvi di oggi che parla al Salvi di fine anni’80 e dice: “Ah ma ancora qui questo qua?…io l’ho già sentito…conoscevo il suo papà”. Io e Mitch Dj dalla regia abbiamo cominciato a ridere a crepapelle e abbiamo capito al volo che quella era la via maestra da seguire e così è stato. Questo brano non è più definibile come cover, rivisitazione o remake ma come vero e originale sequel del primo, è un nuovo brano che tra ironia, divertimento e genialità dell’autore parla di passato, presente e futuro».
Il videoclip vede tanti bambini. Immagino che la scelta sia ricaduta anche perché il futuro è loro e sarebbe meglio utilizzare le colonnine (sempre se si trovano)?
«Eccèrto! Quando scrivo, al primo posto nei mie pensieri ci sono sempre i bambini. E i giovani in generale; i ragazzi; le ragazze; gli imberbi sia ragazzi che ragazze; i bimbi mai cresciuti e gli adulti mai ringiovaniti; i ricercatori nel campo delle particelle e quei che ricercano da mangiare nei cassonetti; i vigili urbani quando sono ancora piccoli; le bambine dispettose, quelle ingenue e le smorfiose; mio fratello; suo fratello anche se insiste che è figlio unico; gli atleti, i maratoneti, i runner e quelli che corrono per sfuggire allo sfratto; le acciughe in salamoia; gli utilizzatori di gel per i peli del pube; i monologhisti e gli adolescenti di tutte le età. Tutto il resto è Matematica».
Spesso si dà alla musica e al cinema l’arduo compito di veicolare determinati messaggi, ma per raccontare certe tematiche può essere ancora utile l’arte o sono più importanti le contestazioni?
«Chi fa arte è per forza contestatore: gli altri sono paesaggisti. Tutto il resto è Latino».
Ma alla fine questa macchina è stata spostata?
«Sempre bisogna spostare, sia la macchina che ogni qual cosa e ogni qual volta intralci. La macchina, intesa in generale come computer, telefonini, radio a vulvole o a transistor, algoritmi e algocanzoni o semplici supercalcolatori quantici sono parte integrante della nostra vita. Sta a noi capirli, comprenderli, assisterli, darci da mangiare e non abbandonarli quando andiamo in vacanza come i delinquenti fanno coi loro figli e a volta addirittura coi loro cani. Dobbiamo accarezzare e coccolare le nostre macchine, sostenerle psicologicamente e magari anche viziarle perché senò soffriscono, si deprimono, si lasciano andare e diventano cattive. Perciò: spostare quello che dà fastidio, spostare a tutto andare ma con delicatezza. In attesa di quello che verrà dopo l’elettrico – sia quel che sia: idrogeno, acqua fossile, prugne, ghiaia o pipì. Sempre pronti a spostare anche quello. Tutto il resto è Ginnastica».
In conclusione, tra poco partirà il Festival di Sanremo 2023. Visto che è stato un grande protagonista della kermesse musicale, che ricordi ha di Sanremo?
«Sanremo è sempre stato bellissimo, anche quella volta che sono andato a Bordighera. Sanremo è il punto d’arrivo dell’intera stagione italiana e mondiale non solo per la TV ma anche per la radio, i giornali, i settimanali, i mensili, il cinema, i supermercati, le pubblicità, YouTube, Instagram, TikTok, il Bollettino dei Protesti e anche per la musica. Tutti sognano dai andarci, restarci, ritornarci. C’è il casino e il Casinò: cosa chiedere di più? Tutto il resto è Noia».
Seguici sulle nostre pagine facebook e instagram!