Dopo la partecipazione al Premio Mia Martini e un ottimo secondo posto, i Gemini tornano con il loro personalissimo modo di raccontare il Natale. “E’ Natale finché vuoi” (Keep Hold per Starpoint) è il titolo del singolo, un brano di condivisione e speranza che la celebre band di Anagni non interpreta da sola. Infatti, il gruppo laziale, ha deciso di farsi accompagnare in questa canzone natalizia dai bambini del coro de Le Dolci Note di Roma, diretto dal Maestro Bellomaria, per un Natale di condivisione, amore e speranza. Inoltre, “E’ Natale finché vuoi”, rappresenta un progetto ben più ampio, infatti vede e coinvolge anche i bambini polacchi e ucraini, a cui è dedicata la canzone in un momento così difficile. A raccontare il brano natalizio e il Natale dei Gemini, Antonio Sambalotti che rincontriamo dopo i successi di “Come si fa” e “Sapore d’estate”.
Inizierei chiedendoti come stanno i Gemini?
«Bene ed entusiasti dopo l’uscita di questo nuovo singolo. Non c’era stata ancora l’occasione di fare un brano natalizio. Per noi, cantare con i bambini, è stata un’esperienza fantastica!»
“E’ Natale finché vuoi” è il titolo del progetto. Ma com’è nata la voglia di proporre un brano natalizio, ma con un messaggio all’interno molto importante?
«Noi abbiamo scritto questo brano rendendoci conto di ciò che accadeva nel mondo. In “E’ Natale finché vuoi” abbiamo voluto dare un messaggio di speranza e abbiamo pensato di farlo con il supporto dei bambini. Anche perché sono i bambini stessi fonte di ispirazione del nostro brano. Le mille luci colorate che raccontiamo nel brano sono i bambini del coro Le Dolci Note, diretto dal Maestro Bellomaria (che ha anche contribuito a scrivere il brano ndr.). Quando abbiamo proposto la canzone alla nostra etichetta discografica sono stati tutti entusiasti. Insieme abbiamo fatto squadra per portare avanti questo progetto cosi importante per noi».
Mai come quest’anno, con tutto ciò che sta succedendo nel mondo, è importante avere un coro di bambini in un brano natalizio. Visto che poi i bambini sono il nostro futuro…
«Sì! Il messaggio di speranza di questo brano è rivolto in particolare ai bambini che purtroppo quest’anno non festeggeranno e dovranno passare un Natale di stenti e solitudine. Questa canzone è dedicata in primis a loro».
“Amico mio è Natale! Lo ricordi anche tu? Quando tutto era perfetto, il calore di un affetto, ogni abbraccio era poesia”. Questo è l’inizio del brano, ovviamente si riferisce al periodo che abbiamo vissuto con il lockdown e come detto al periodo che stiamo vivendo, con una guerra nel mezzo. Ma questo brano racconta un po’ anche il vostro Natale?
«Noi siamo molto legati al Natale! Soprattutto io e mio fratello (Andrea ndr.), che siamo anche tra gli autori della canzone. Anche perché noi non abbiamo più i genitori, e ci ricordiamo volentieri le giornate del Natale passate con loro e con la famiglia al completo. Ci siamo quindi rispecchiati anche noi in quei bambini che passeranno il Natale senza i genitori. Ecco perché abbiamo voluto fare questo brano, con questo messaggio, per i bambini ucraini rifugiati, alcuni anche in Polonia. Infatti, abbiamo proposto il progetto anche al Maestro Andrea Lattari, molto noto in Polonia, e che ha realizzato una versione polacca con i cori dei bimbi polacchi e di quelli ucraini, dal titolo: “Boże Narodzenie Jakie Chcesz”».
Facendo un piccolo passo indietro: di recente avete preso parte anche alla manifestazione del Premio Mia Martini, arrivando anche al secondo posto. Una bella avventura anche questa?
«Il Premio Mia Martini è stata una tappa importante. Quando participi in queste manifestazioni così importanti, con questi grandi nomi della musica, è già un piacere stare lì. Noi eravamo già felici di essere arrivati fino alla finale, anche se non nego che volevamo vincere (ride ndr.). Per noi è stata un’avventura importante e una grande soddisfazione. Abbiamo respirato aria di musica».
Sui social vi ho visto molto attivi con Phebo (il terzo classificato al Premio Mia Martini). Chissà, magari una collaborazione in futuro?
«È stata la prima volta che ci siamo incontrati dal vivo e ci siamo ritrovati a fare squadra in qualche modo. Anche perché facciamo parte della stessa etichetta. Abbiamo condiviso un po’ tutti i momenti della kermesse. Siamo stati contenti di vivere questa avventura insieme e di parlare di musica con lui. Ci siamo confrontati sul lato artistico e abbiamo stretto una bella amicizia».
Un 2022 ricco di musica, eventi e grandi soddisfazioni. Un bilancio di quest’anno lo avete fatto?
«Non ce ne siamo resi conto. Ma facendo un bilancio di quello che abbiamo fatto, da “Come si fa” ad oggi abbiamo intrapreso un percorso mirato a crescere. Alla fine siamo cresciuti artisticamente e personalmente. È stato un anno ricchissimo per i Gemini».
Dal 2023 invece cosa vi aspettate?
«Speriamo in un anno importante. Dovremmo confermare quanto di buono fatto nel 2022. Abbiamo già diversi impegni per il 2023, tra eventi, partecipazioni, canzoni e concerti. La speranza e di fare sempre meglio».
Foto copertina – Ph. Marian Moscaliuc
Seguici sulle nostre pagine facebook e instagram!