Graziella Saverino, una donna, una madre e una cantante

Graziella Saverino è una donna, una mamma e un’artista di talento. Una persona vera, sincera, schietta e che non si nasconde dietro agli ostacoli che la vita le ha messo sul suo cammino. Graziella tra le varie cose è anche una donna disabile, ma questo non ha precluso la sua storia o la sua vita, anzi, le ha dato il coraggio di andare avanti e di diventare un faro per la collettività, creando anche un’associazione: la Entusiasmabili che vuol rappresentare e aiutare tutte le persone che vivono la sua stessa situazione. Graziella è quindi molto di più: come detto all’inizio lei è una mamma amorevole, una moglie, una donna che sfida i pregiudizi e anche un’artista che mostra il suo straordinario talento artistico e infatti a breve uscirà un nuovo brano scritto insieme a Giuseppe Anastasi. Una donna risoluta che crede nella famiglia e nella musica e che spera che con questo suo brano possa aiutare quante più persone a credere in loro stesse e a vivere pienamente la propria vita.

Graziella, iniziamo da te e dal tuo percorso. Quando hai capito che la musica doveva far parte della tua vita?

In realtà ho sempre cantato e non ho mai smesso. Ricordo che la prima volta fu ad una recita, avevo 6 anni e mentre tutti i bambini ballavano, io cantavo e per me è stato un momento magico. Poi ho sempre ascoltato tanta musica ed ecco, posso dire che la musica ha sempre fatto parte della mia vita. La musica è per me lo strumento utile per veicolare determinati messaggi e, nel mio caso, diventa lo strumento perfetto per raccontare un percorso, un sogno e una speranza.

Come è nata la necessità di metterti alla prova per questo percorso musicale?

Come dicevo, la musica ha sempre fatto parte della mia vita, ma non sempre sono riuscita a dedicar mici come avrei voluto. La vita ti mette davanti agli impegni, alla famiglia e al lavoro e non sempre è facile conciliare le cose. Oggi mi sento matura e pronta per condividere con la musica dei messaggi che a me stanno particolarmente a cuore. La musica diventa così una necessità per me, ma anche un’esigenza, perché senza musica non potrei vivere.

Potremmo quindi dire che la musica è per te importante, ma soprattutto è uno strumento utile per raccontarti e raccontare senza filtri?

La musica deve mandare dei messaggi, non esiste un brano fine a se stesso. Quindi trovo che lei sia lo strumento adatto per comunicare nel modo più semplice e introspettivo possibile. Specialmente se si toccano dei temi così delicati. Ecco, con la musica vorrei che la disabilità venisse raccontata nel modo giusto e non come accade spesso nei grandi mass media. La musica è lo strumento per raccontarmi e raccontare le cose a me care senza filtri o inibizioni.

Graziella Saverino – Ph. Iwan Palombi

A breve uscirà il tuo nuovo singolo, un brano emozionante, introspettivo e con un messaggio di speranza; una ninnananna che vede anche una partecipazione importante come quella con Giuseppe Anastasi: ma com’è nato questo incontro con lui e come è nata la volontà di scrivere un pezzo insieme?

Con Giuseppe ci conosciamo da anni, anche perché conoscevo Arisa e lui all’epoca era il suo compagno. Uscivamo, parlavamo di musica e andavamo a fare delle serate Karaoke. Quindi c’è un bel rapporto che dura da anni tra noi. Per anni l’ho “corteggiato” per scrivere un brano insieme. All’inizio, per via dei suoi impegni discografici, non abbiamo avuto la possibilità, ma appena è riuscito a ritagliarsi uno spazio per me, ci siamo messi subito a lavoro. Ci abbiamo lavorato per diverso tempo e alla fine siamo riusciti a tirare fuori questo pezzo, che per me, ha un valore simbolico molto importante. Sono felicissima di aver condiviso con lui un brano così bello.

Cosa ti ha dato Anastasi in questo brano?

Giuseppe è riuscito a capire alla perfezione quello che volessi trasmettere con questo brano. Ci siamo parlati, ci siamo confrontati, gli ho girato delle bozze di quello che avevo scritto e ci abbiamo lavorato insieme. Nato il testo e nata la melodia ero felice per quello che stava venendo fuori, ma quando l’ho ascoltato mi sono commossa. All’interno c’era tutto quello che volevo raccontare.

Cosa speri possa emergere da questo tuo racconto?

Mi piacerebbe che arrivasse un messaggio di speranza, dove la disabilità non deve essere vissuta esclusivamente come un impedimento, ma anche come quello stimolo in più per realizzare i propri sogni. Mi piacerebbe che arrivasse la forza delle donne e delle madri, ma anche una bella dose di emozione. Ecco quando canto, mi emoziono e vorrei che arrivasse questo alla gente. L’emozione del coraggio, della musica e della vita.

Una vita dedicata agli altri, ma Graziella ha un sogno nel cassetto?

Ne ho tanti di sogni nel cassetto, mi piacerebbe portare in tv le storie di tutte quelle persone che con coraggio e determinazione vivono la disabilità. Vorrei portare le storie di quelle persone che nascondono il loro talento per paura dei pregiudizi o perché non vengono adeguatamente calcolate. Ecco, mi piacerebbe andare oltre la mera apparenza e far scoprire tutto quello che c’è dietro alle persone. Poi, se dovessi sperare in qualcosa di personale, mi piacerebbe portare avanti il mio percorso musicale e vivere finalmente di musica. Poi chissà, tra i miei sogni c’è anche Sanremo, magari un giorno salirò sul palco dell’Ariston.

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