La band sarà infatti in concerto mercoledì 6 luglio al Circolo Magnolia per una data imperdibile con God Is an Astronaut e Nothing (ore 20, via Circonvallazione Idroscalo 41 – Segrate. Biglietti: 23 euro. Info e prevendite su dnaconcerti.com). I Giardini di Mirò tornano dunque dal vivo con Voiceless, uno spettacolo inedito tutto dedicato al loro repertorio strumentale. Voiceless: senza voce. Solo suono.
A pochi mesi di distanza dalla pubblicazione di “Del Tutto Illusorio”, suite interamente strumentale, uno dei lavori più emozionanti dell’intera carriera dei Giardini di Mirò, la band di Cavriago sale sul palco con uno show tutto dedicato proprio alla sua produzione strumentale. Voiceless, infatti, oltre all’esecuzione integrale proprio di “Del tutto Illusorio”, andrà a pescare tra quegli episodi “senza cantato” – e sono tanti – del loro repertorio.
Dagli esordi con “GDM?” e “Iceberg EP” fino a “Different Times”, la carriera dei Giardini di Mirò si è infatti sempre mossa su un doppio binario dove la forma canzone ha sempre convissuto proprio con le suggestioni della musica strumentale (chiamatelo post rock, chiamatelo come vi pare).
A vent’anni esatti dall’album d’esordio, l’epico “Rise and Fall of Academic Drifting” e a circa tre da “Different Times”, l’ultimo lavoro in studio (2018), i Giardini di Mirò continuano a guardare avanti per la loro strada, agendo al di là delle convenzioni e delle regole della discografia.
Non è un caso, infatti, che “Del tutto Illusorio” sia uscito senza squilli di tromba e annunci, direttamente in formato digitale, utilizzando le ampie possibilità offerte proprio da quel formato per pubblicare una traccia unica, senza pause, e che presenta tutti i movimenti in un unico flusso. L’album poi è stato pubblicato in vinile trasparente, inciso solo in un lato, in edizione limitata di 500 copie andate poi rapidamente sold out.
Ispirandosi in parte, come concetto, alle lunghe suite anni 70, “Del tutto Illusorio” sfocia in un tempo liquido, alternando momenti onirici a improvvisi risvegli per poi tornare a dissolversi nel sogno, in un alternarsi tra giorno e notte, quiete e risveglio.
Il titolo, invece, si rifà ad un concetto pronunciato in un famoso discorso di Enrico Berlinguer ma suona ora enigmatico come un pensiero di Calderon de la Barca.
Foto copertina – I Giardini di Mirò – ph. Simone Mizzotti
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