Ianez, con “Tony Pastello” per affrontare in modo leggero e ironico la nostalgia

“Tony Pastello” è il nuovo singolo di Ianez, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 17 maggio. Il brano offre un’analisi ironica e riflessiva delle tendenze culturali e generazionali, concentrandosi particolarmente sull’esperienza dei Millennial. Attraverso sonorità indie-pop con una solida anima rock, “Tony Pastello” critica la società moderna, la televisione e le abitudini quotidiane che hanno definito un’intera generazione, affrontando il tema dell’idealizzazione del passato, un fenomeno che interessa sia chi ha vissuto direttamente certi periodi sia chi li conosce solo attraverso i racconti di altri. Ianez in questa intervista ci racconta così in un analisi ironica, ma leggera, come affrontare la nostalgia.

Il 17 maggio è uscito il tuo ultimo singolo. “Tony Pastello”, ce lo vuoi presentare?

Ciao e grazie per il vostro tempo. “Tony Pastello è l’amico che vive il presente confrontandolo costantemente con il periodo dei suoi vent’anni, quando secondo lui tutto era migliore.” È il racconto di un clichè che riguarda tutte le generazioni, quello dell’ipervalutazione del proprio passato, un passato edulcorato dal tempo e dalla necessità di raccontare principalmente a se stessi di aver vissuto davvero e non come ora… 

Come nasce l’idea di un brano del genere? Nasce perché tu stesso hai idealizzato un determinato periodo storico?

L’idea del brano nasce osservando miei coetanei criticare pesantemente tutto ciò che riguarda i ragazzi, gli adolescenti attuali e farlo nello stesso modo e per gli stessi motivi per i quali noi siamo stati criticati. È un atteggiamento ciclico che domani riguarderà anche chi deve ancora nascere, quello di concentrarsi su ciò che non ci piace o che non capiamo e quindi comunque non ci piace e costruire su pochi confusi punti la propria negativa opinione.

Un brano che fa leva sull’aspetto nostalgico delle cose e come queste influenzino in qualche modo il gusto e il pensiero per le cose future. Tuttavia, siamo davvero influenzati dal passato?

Il passato è la premessa del presente ed un archivio dove andare a ripescare: mode, vizi e virtù per farne qualcosa di nuovo. Il passato influenza perché è collegato, e oggi è l’evoluzione di ieri, questo nel bene e nel male dall’alba dei tempi.

L’ironia per un’analisi culturale. Un modo per comprendere appieno questa evoluzione?

L’ironia è un mezzo che permette di parlare di tutto, arriva con leggerezza mantenendo intatto tutto il peso dell’argomento. Quasi tutti i miei testi sono ironici, è anche un modo per smorzare possibili polemiche e non avrei saputo trattare diversamente un argomento che ha già una sua naturale ironia. 

Un brano del genere però lascia spazio ad alcune critiche; secondo te, come si è evoluta la cultura della musica, della televisione e dello spettacolo più in generale, in Italia?

La televisione è un gigante morente, è rimasta indietro sotto tanti punti di vista specialmente la  televisione di stato che ultimamente ha perso anche libertà essendo ostaggio di un governo censore. L’arte, descrive e vive del mondo, segue l’evoluzione, il bene e il male della contemporaneità ed oggi come tutti noi: “va di fretta”. L’arte da pretaporter c’è sempre stata, oggi è probabilmente alla sua massima espressione ma più che altro parliamo di prodotti e non di musica. 

Meglio il prima o meglio l’oggi?

Non c’è un meglio e un peggio in senso assoluto, non divido il mondo in buoni e cattivi. Ogni generazione è l’evoluzione della precedente e quando la precedente si lamenta della nuova è come se denunciasse il proprio fallimento. Tony Pastello parla proprio di questo, di chi sopravvaluta il proprio passato e lo utilizza come metro di paragone. Una roba tristissima e che non ha senso. 

“Tony Pastello” farà parte di un progetto più amplio?

Tony pastello è il decimo singolo del progetto e anticipa un album. In realtà lo diciamo sempre e poi non lo facciamo uscire mai perché non ci sembra il momento giusto. Uscirà un album !!!

Oggi la nostalgia sembra un valore portante della televisione, della musica e del cinema. Tra remake, cover e progetti che strizzano l’occhio al passato. Secondo te, questa è la giusta direzione?

È ciclicità, è già successo in passato e succederà ancora. Probabilmente serve anche questo ed alcune volte un bel remake è meglio di un mediocre inedito. 

Cosa speri di far arrivare al pubblico con questo brano?

Spero di divertire principalmente e il pubblico decide cosa gli arriva, non m’interessa far arrivare qualcosa di definito, dritto, preferisco siano gli altri a dire di cosa parla la canzone, anche se la loro interpretazione dovesse scostarsi completamente dalla mia. È una canzone ed è di chi l’ascolta.  

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