Il Meraviglioso Disordine di SindroMe

SindroMe con Meraviglioso disordine, canta la libertà di essere e ci spalanca le porte della sua anima. Una bella voce, graffiante e pulita, per la giovane cantautrice marchigiana dotata di una grande personalità che ci porta nel suo mondo. Lì Sara indaga l’animo umano, mettendosi in ascolto aprendosi agli altri grazie alla musica. Il brano è un pop rap, in cui SindroMe esprime al meglio la sua vocalità, con la quale spazia senza mai urlare, con una voce che sa essere di velluto e graffiante allo stesso tempo: un abito sartoriale, di un taglio impeccabile, che mette in risalto questa “disordinata e meravigliosa” giovane cantautrice che ha saputo attirare l’attenzione di Michele Pecora con il quale collabora ormai da diversi anni e con cui ha pubblicato anche il primo singolo, In tempo da te. Sara Paniccià, laureata in psicologia, ha scelto come nome d’arte SindroMe, che significa letteralmente, confluenza di sintomi, per raccontarsi e dichiarare come in lei ci siano questi due opposti, la musica che è farsi ascoltare e la psicologia, che è ascolto degli altri. Meraviglioso Disordine sottolinea la capacità di tornare ad essere sé stessi, senza perdersi. Quello che abbiamo dentro, le nostre idee, devono essere la nostra forza per trovare la strada. SindroMe è molto matura artisticamente e pur essendo una cantautrice, è capace di dialogare con altri autori e scegliere di interpretare brani come questo.

Cover – SindroMe – Meraviglioso Disordine

Quando hai capito che la musica avrebbe fatto parte della tua vita?

«Ho cominciato a cantare in giro per passione e sicuramente l’incontro con Michele Pecora ha segnato la svolta. Grazie a lui ho avuto la consapevolezza che non era solo una mia fissa, ma che forse avevo qualcosa da dire con la musica per davvero! Certamente hanno contribuito anche i tanti concorsi ai quali ho partecipato con i quali mi mettevo continuamente alla prova. Michele che è anche l’arrangiatore dei miei pezzi ha rafforzato e sostenuto le mie scelte e il mio attuale percorso artistico».

In che modo coniughi musica e psicologia?

«Il tempo e il modo lo trovo sempre, perché la passione è davvero grande. Per carattere ho bisogno di avere situazioni stimolanti, non mi piace aspettare che le cose accadano ma le faccio accadere. Voglio portarle avanti entrambe, lasciando che ognuna abbia la sua parte: la musica è una vera passione, ma la psicologia mi piace da sempre. Ognuno di noi dovrebbe avere un piano a, b, c… Siamo fatti di emozioni, di talenti, di peculiarità e mille sfumature che vale la pena di approfondire».

Sei tornata a fare musica dal vivo: come hai vissuto il ritorno sul palco?

«È sparita tutta l’ansia da palcoscenico, mi sono sentita felice e con tanta voglia di fare musica. Il pubblico è ancora più motivato, più attento e si gusta il momento che era mancato da così tanto. Ho cantato con Michele Pecora lo scorso 15 maggio a Tolentino, un concerto che doveva essere il 1° maggio, rinviato per la pioggia. In quell’occasione, ho cantato per la prima volta dal vivo Meraviglioso Disordine ed è stato bellissimo e liberatorio.Ogni volta che mi ritrovo a cantare sono sorpresa e felice: un abito che mi calza perfettamente, nel quale mi sento a mio agio e assolutamente “a fuoco”. Una bella sensazione».

Che progetti hai?

«Sto scrivendo tanto e mi accorgo come ci siano dei sono cross over tra ciò che studio, che leggo che mi accade intorno e le mie canzoni. Sto portando avanti gli studi di psicologia clinica con il corso di laurea magistrale, in perfetto equilibrio con la mia sfrenata passione per la musica ed è in evitabile che questo condizioni anche la mia scrittura ed i miei pensieri».

SindroMe – “Meraviglioso Disordine”

Sei una cantautrice ma con Meraviglioso Disordine, ti sei messa alla prova con altri autori. È complicato da autrice, mettersi a confronto con canzoni scritte da altri?

«Io sperimento molto e con Meraviglioso Disordine come con In Tempo Da Te il primo singolo, ho voluto mettermi alla prova. Abbiamo lavorato in team e sono felice dell’opportunità che ho avuto di lavorare con autori importanti come Davide Napoleone, Piero Romitelli, Giorgia D’Eraclea e Michele. Credo che le canzoni qualcuno le scrive, ma la vera magia è quando possono diventare di tutti. Al primo ascolto, prima di metterci mano, ho sentito che era perfetta per me e ho cercato di darle il mio colore, la mia personale interpretazione».

Se potessi esprimere un desiderio, con chi vorresti duettare?

«Con Willie Peyote per i testi, Fulminacci per le melodie e perché, malinconico e leggero, non rinuncia a dire cose importanti. Se posso esprimere un apprezzamento, devo ammettere che ho rivalutato tantissimo Elodie che ha saputo evolversi e trovare il coraggio di essere quello che vuole scegliendo di cantare anche solo per divertirsi. Questa cosa credo che sia fondamentale. Non sempre e non per forza, bisogna fare musica solo per lanciare messaggi importanti: importante può essere anche solo l’idea di regalare un momento di leggerezza con cui evadere dal quotidiano. La musica può essere anche leggera e farci ballare…perché no?!»

Con i tuoi compagni di università è un problema la tua carriera artistica?

«Assolutamente, loro sanno che sono una cantautrice e quando si organizzano feste suono e canto molto volentieri».

Foto copertina – Ph. Andrea Antonioli

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