Al Teatro Garbatella è andata in scena una due giorni dello spettacolo teatrale “L’acqua e la farina”, la storia dei fratelli Fabrizi. Due appuntamenti che hanno raccontato in modo tenero, intimo e personale due mostri sacri della romanità come Aldo e la ‘Sora’ Lella. Il testo, inedito, scritto da Antonio Nobili con la collaborazione di Alessio Chiodini che in doppio ruolo (uno nel presente e uno nel passato), gestisce il fil rouge dello spettacolo, Mary Ferrara nel ruolo della Sora Lella, Mauro Trabalza nel ruolo di sé stesso (nipote della Sora Lella), Luigi Nicholas Martini nel ruolo di Aldo Fabrizi, Enrico Tamburini nel suo ruolo di conduttore e narratore, Ilaria Mariotti nel ruolo di Teresa, la collaboratrice della trattoria. Ad arricchire le sfumature dei due personaggi, il racconto dei nipoti Mauro, Renato, Simone e Elena Trabalza, Laura, Alessio e Cielo Fabrizi, fondamentali per l’ottimo risultato.
Un tenero omaggio, un voler far pace con il passato e con le voci che ancora oggi si susseguono sul rapporto tra due dei personaggi più amati dello spettacolo e della romanità. Lo spettacolo gira sul personaggio di Agostino, un giovane antropologo americano, ma dalle chiare origini italiane (del basso Lazio, più precisamente Latina ndr.), che vuole organizzare un documentario sulle bellezze e le storie di Roma; su Mauro, il proprietario della storica trattoria e nipote della ‘Sora’ Lella, e su Teresa, la collaboratrice simpatica e svampita.
La romanella e la passatella ed ecco materializzarsi un giovane Aldo Fabrizi in un viaggio nel tempo, anche per il giovane e spaventato Agostino (che nel mentre diventa Renato il marito di Elena Fabrizi). Mentre per l’arrivo della ‘Sora’ Lella, con sempre con la trattoria sullo sfondo e un cesto di cicoria da capare, il momento è toccante da subito, intimo, ma senza dimenticare la sua solita ironia.
La storia, in un intreccio tra passato e presente, mette in mostra l’enorme talento degli attori in scena, capaci di non eccedere e mantenere per tutto lo spettacolo lo spettatore incollato alla poltrona. In un continuo vortice di emozioni, tra la tenerezza, l’affetto, la simpatia e l’ironia. Uno spettacolo per tutti i gusti dove nulla è lasciato al caso.
Il finale è un monologo da brividi, che Enrico Tamburini interpreta con passione e sentimento, ridando la giusta grandezza ad Aldo e alla ‘Sora’ Lella e lasciandosi andare anche ad alcune stilettate verso altri volti noti. Un racconto che conclude alla perfezione una rappresentazione teatrale di indubbio valore.
Insomma, uno spettacolo da non perdere e che fa riconciliare due belle anime, due personaggi enormi e con una storia personale fatta di sacrificio, povertà, rivalsa, orgoglio e amore. L’intero cast, con Antonio Nobili alla regia, riescono quindi nell’arduo compito di omaggiare con la giusta sensibilità e senza scadere nella parodia i due mostri sacri dello spettacolo e della romanità.
In conclusione, non perdetevi questo spettacolo quando arriverà nelle vostre città!
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