Alla conclusione della seconda serata del festival di Sanremo 2023, abbiamo finalmente ascoltato tutti i brani in gara quest’anno. Confermata una buona varietà di generi musicali, continua a non esserci spazio per tematiche lontane dalla sfera dei sentimenti “base”, tranne qualche sprazzo di innovazione qua e là. Ecco a voi le pagelle dei nostri Alessio Boccali (AB) e Francesco Nuccitelli (FN) a commento delle esibizioni della seconda serata:
Will – Stupido
AB: Sul palco arriva “Tutto caruccio, tutto pettinato” e anche durante l’esibizione mantiene lo stesso aplomb. Il pezzo non è niente di che e non si discosta molto dal brano portato a Sanremo Giovani. Prevedibile. VOTO 6
FN: Se non è facile aprire le danze per un big, figuriamoci per un esordiente. Il pezzo tiene nonostante l’emozione e conferma quanto di buono fatto sentire a Sanremo giovani. VOTO 6
Modà – Lasciami
AB: Il tempo va, cambia la musica e i Modà, che per un po’ sono stati lontani dalle scene, sembrano non essersene accorti. C’è da dire che il loro lo sanno fare e Kekko si conferma un ottimo frontman. VOTO 6
FN: I Modà sono tornati facendo i Modà. Possono piacere o meno ma restano sempre se stessi, anche in questa partecipazione una ballad dove Kekko tira fuori una gran vocalità. Voto 6,5
Sethu – Cause perse
AB: Almeno porta qualcosa di diverso! Pezzo adrenalinico e non sanremese. Un po’ di imprecisioni e sregolatezze sul tempo (non so quanto volute). La butta in caciara e spettina un po’ le prime file. VOTO 6,5
FN: Tropo agitato per il suo esordio. L’emozione gioca brutti scherzi in queste situazioni, ma forse la seconda esibizione andrà meglio. VOTO 5
Articolo 31 – Un bel viaggio
AB: Colonna sonora di un’amicizia travagliata che si incrocia con la storia, e la maturazione, di tutti noi nati negli anni ’90. Ritorno ai ricordi, lacrimuccia obbligatoria per un AX che da zio ora è sempre più padre. VOTO 7,5
FN: Una canzone fortemente autobiografica e che dimostra il potere dell’amicizia. Un lungo percorso fatto di litigi, dissapori e con il classico lieto fine del palco dell’Ariston. Non nego la lacrimuccia alla fine dell’esibizione. Grande esordio per loro. VOTO 8
Lazza – Cenere
AB: Lazza ha già conquistato praticamente ogni ragazzo nato dopo il 2000, con questo brano – operazione un po’ alla Drake – rischia di conquistare anche tutti i parenti più grandi. Buono il testo, buona la base, buono il cantato. Il rapper milanese ci sa fare. VOTO 7,5
FN: Ammetto di aver fatto fatica a capire il brano al primo ascolto, ma già al secondo il pezzo acquista forza e dinamismo. Lazza può essere la vera rivelazione di Sanremo. Adatto a tutti e per tutti. Voto 7,5
Giorgia – Parole dette male
AB: Una voce divina prestata al nulla cosmico di un brano che per giunta la mette pure in difficoltà. Ritornare al Festival di Sanremo con un pezzo del genere è un’occasione sprecata. Che rabbia! VOTO 5
FN: Per la voce meriterebbe 10 senza se e senza ma. La canzone non arriva subito e necessita di ulteriore ascolti. Elegante e raffinata. VOTO 7,5
Colapesce Dimartino – Splash
AB: Pezzo intelligente interpretato con la solita ironia che li contraddistingue. Meno tormentone di “Musica leggerissima”, ma non per forza questo deve essere un difetto. Sono la mina vagante in termini di classifica finale. VOTO 7,5
FN: Il pezzo c’è, loro sono bravi e incantano il pubblico. Manca il ritornello da cantare, ma il brano resta godibile e dalla musica orecchiabile. Galleggeranno nelle zone altissime della classifica. VOTO 7,5
Shari – Egoista
AB: “Ma’, ho trovato la gocciola zebrata!” a parte la battuta, Shari appare insicura sul palco e leggermente imprecisa dal punto di vista vocale. C’è da dire che la sua è una voce molto particolare e il pezzo sembra anche azzeccato. Peccato per quel pianoforte, che mi ha fatto pensare a quando ne ho affittato uno per far suonare un artista durante un evento e invece lui ha usato solo lo sgabello per poggiare la giacca. VOTO 5,5
FN: Il pezzo non convince, ma lei tiene il palco nonostante l’abito strettissimo. Peccato per quel pianoforte utilizzato più come riempi palco che come arricchimento al brano. VOTO 5,5
Madame – Il bene nel male
AB: Sicuramente meno immediata di “Voce” di qualche sanremo fa e anche meno “bella”, tuttavia né il pezzo né la performance della cantante deludono le aspettative. Bella anche la lore del brano, che lo spedisce tra i pezzi più interessanti della serata. VOTO 7
FN: Tra le artiste più attese dopo le polemiche pre festival. Meno forte rispetto a “Voce”, ma “Il bene nel male” si difende al primo ascolto live. Lei sa stare sul palco e lo dimostra, il pezzo è un continuo sali e scendi che acquisisce forza in un momento. VOTO 7
Levante – Vivo
AB: Energica presenza scenica e l’impressione che cantare questo brano liberatorio le faccia un gran bene. Personalmente preferisco una Levante più intimista, ma proprio per il motivo prima citato e per la performance merita una sufficienza piena. VOTO 6,5
FN: Per lei un ritorno importante nella kermesse canora. Il brano necessita di ulteriori ascolti, ma la sua presenza scenica è forte. Tiene il palco da vera interprete e lo doma con grande energia. VOTO 6,5
Tananai – Tango
AB: Bella storia! Te lo aspetti diavolo della Tasmania e te lo ritrovi gattino innamorato. Passato lo shock iniziale, ci si accorge che il pezzo è molto valido e il cantato – anche se un po’ alla Raf – è piacevole ed intonato. L’impressione è che, dopo “Abissale”, Tananai sia maturato molto a livello artistico. VOTO 8
FN: Sorpreso positivamente da questo brano. Non c’entra nulla con “Sesso occasionale”, ma porta una bella ballad delicata. Un Tananai intonato e centrato è possibile. Outsider. VOTO 8
Rosa Chemical – Made in Italy
AB: Se su quello stesso palco, anni prima, non fosse salito Achille Lauro, questo pazzo (ops, pezzo) avrebbe fatto sicuramente più rumore. Ritmi balcanici, salvaguardia e celebrazione delle diversità anche se in chiave maccheronica, made in Italy per l’appunto. Ha il merito di far fare brutti sogni a più di qualcuno a Montecitorio. VOTO 6,5
FN: Il brano non arriva, ma il senso sì e la musica dalle atmosfere balcaniche piace e trascina. Il personaggio arriva più del brano e non sempre è un bene. La classifica provvisoria però lo premia. VOTO 6
LDA – Se poi domani
AB: Sembra un prezzo di Ed Sheeran tradotto male. La performance di LDA non è nemmeno brutta: intonazione e interpretazione, insomma, ci sono. Il problema è il brano che non è di certo un qualcosa di indimenticabile. VOTO 5,5
FN: Buon esordio con un pezzo equilibrato, delicato e senza strafare. Nonostante la giovane età la personalità c’è. VOTO 6
Paola e Chiara – Furore
AB: Non mi sono mai piaciute e non cederò mai al feticismo retromaniaco secondo cui tutto ciò che è vintage, è per forza bello e da lodare. Paola e Chiara fanno Paola e Chiara e il pezzo alla bucatini-discodance anni ’90 lo sentiremo molto in giro. Do la sufficienza solo perché da loro non mi aspettavo altro e perché le due sorelle davanti alle telecamere ci sanno sicuramente fare. VOTO 6
FN: Le sorelle Iezzi sono tornate e hanno deciso di far ballare l’Ariston. Un pezzo dance e dalle sonorità anni ’90. Il testo non arriva subito, ma quello non è importante. Per loro è comunque un grande ritorno. VOTO 6,5
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