Lorenzo Disegni: «”Era ora” è un brano autobiografico»

Lorenzo Disegni è uno dei grandi talenti emergenti della musica italiana. Cantautore impegnato che si mette a nudo nello scrivere e nel raccontare a modo suo, la vita che lo circonda e le esperienze vissute, anche se dolorose. “Era ora”, è il nuovo singolo uscito per Artist First, e insieme a “VHS” e “Come ci pare”, anticiperà l’album in uscita in autunno. “Era ora” è un brano post e che parla del dopo. Infatti, parla di ciò che accade al protagonista dopo una violenta batosta sentimentale, presenta delle sonorità post punk ed è ricco di spunti di riflessione sul dopo e sulle possibilità. Nonostante la giovane età, Lorenzo Disegni di gavetta ne ha fatta tanta, tra concerti, canzoni, Musicultura e una partecipazione al Radio 2 Social Club voluta fortemente da Luca Barbarossa in persona. In occasione del suo concerto, nella splendida location del Lanificio di Roma, lo abbiamo raggiunto per una piacevole chiacchierata. Tra sogni, obiettivi, singoli e nuovo album.

Ad accompagnare Lorenzo Disegni durante il concerto al Lanificio di Roma ci sono stati: Giacomo Turani (Chitarra elettrica), Agnese Rizzari (Tastiere e synth), Paolo Donato (Basso), Elisa Mariotti (Corista) e Davide Fabrizio (Batteria).

Lorenzo DIsegni
Lorenzo DIsegni

Ciao Lorenzo, innanzitutto come stai?

«Non è una domanda scontata e di questi tempi l’interessamento al lato umano è importante. Comincio a stare meglio solo ora. Ho passato un periodo un po’ complicato a livello emotivo e quasi una stasi a livello creativo. Adesso si sta muovendo un po’ tutto e inizio a stare bene. In primis dal punto di vista umano ed emotivo e di conseguenza anche dal punto di vista artistico».

Per un artista emergente come te, quanto è stato importante a livello artistico il periodo vissuto?

«Importante non so se è la parola che userei! Forse direi quanto è stato pesante o almeno lo direi per me. Molti artisti sotto pandemia hanno trovato stimoli artistici e creativi incredibili. Stando chiusi in casa da soli hanno prodotto e suonato a tutte le ore. Invece, c’è stata un’altra parte di artisti, tipo me, che si è totalmente fermata. Io non riuscivo a scrivere niente in pandemia e forse è stato anche un bene. È stato importante fermarmi per capire meglio dove sono, cosa fare dopo, a che punto della vita sono e perché sta succedendo questa cosa mondiale come la pandemia. Così mi sono messo a ragionare e a non pensare di dover scrivere qualcosa per forza. Per me è stato importante fermarmi in quel momento».

È stato importante per te fermarti durante la pandemia, ma oggi (il 17 giugno ndr.) è uscito il tuo nuovo singolo “Era ora”, cosa ci puoi raccontare di questo brano?

«Come tutte le canzoni nasce da un qualcosa che ho vissuto, una storia che tratta di una violenta batosta sentimentale. “Era ora” è un brano che parla di ciò che succede dopo. È tutto un post nella canzone, è un post punk come genere musicale ed è anche post punk come omaggio al celebre brano dei Cani. Il brano parla del dopo, anche perché dopo questa batosta ti racconto come l’ho presa, però è un brano che si apre anche delle possibilità. “Era ora” è un brano autobiografico».

“Era ora” segue altri due brani usciti già nel 2021 “Come ci pare” e “VHS”. Cosa lega questi brani tra di loro?

«A livello di testi, hanno in comune una forte separazione da una persona».

Lorenzo Disegni – “Come ci pare”

Tra l’altro, questi brani apriranno al nuovo album dal titolo “Guerre dei mondi”. Sorprenderai come Orson Welles?

«Sarò tranquillo in questo album, non mi voglio creare aspettative o standard che non posso raggiungere, ma spero di fare breccia in qualche cuore».

Ma che tipo di album sarà?

«L’album uscirà in autunno e il bello di questo progetto è che sarà un un incontro tra tante visioni, generi e gusti. Quando sono entrato in studio e ho conosciuto Igor Pardini, il mio produttore, da subito abbiamo trovato un filone che ci legava, anche sé, ci sono tuttora delle diramazioni del percorso artistico musicale che ci separano completamente. L’incontro o per meglio dire, lo scontro tra questi stili differenti ha creato un qualcosa di strano, tra il suonato e il synthoso. “Guerre dei mondi” è quindi uno scontro tra generi musicali e mi piace pensare anche ad uno scontro tra uomo-donna, uomo-uomo e donna-donna. Insomma, uno scontro tra relazioni, visioni e modi di pensare».

I tre pezzi usciti presentano una mescolanza di generi e una diversità di sonorità per il mercato discografico italiano. Come mai questa scelta per l’album che verrà?

«Perché non è una volontà, ma è semplicemente quello che mi è venuto da dire. Non ho pensato come piazzare l’album sul mercato o forse erroneamente non ho pensato che ci avrei dovuto lavorare con questa cosa. Tornando indietro, due calcoli in più me li sarei fatti (ride ndr), ma questo è il mio primo disco e ho voluto portare qualcosa di mio. Poi per il prossimo vedremo come muoverci».

Di gavetta ne hai fatta tanta. Diversi concerti e una partecipazione al Radio 2 Social Club di Luca Barbarossa. Quanto è importante la gavetta per un emergente?

«La gavetta per me è stata importantissima. Ogni live, ogni evento, ogni esperienza che faccio, mi fa sentire più sicuro per ciò che arriva dopo. Io sono un timido patologico e ho bisogno di abituarmi alle cose, non mi butto. L’ospitata da Barbarossa è stata speciale, ed è stato proprio lui a chiamare. Al Radio 2 Social Club si sono comportati da veri mediatori culturali, è stato bello che oltre ad una big come Nina Zilli abbiano chiamato un emergente come me».

Altra tappa importante è stata quella del Musicultura. Che esperienza è stata per te?

«Sono stato selezionato alle fasi live e ho suonato al Teatro Lauro Rossi di Macerata. È stata una botta pazzesca quell’esperienza; in un teatro gigantesco e con un’attrezzatura da paura. È stato forte e incredibile per me che venivo al massimo dalle salette delle prove. Non sono riuscito ad arrivare alla finalissima, ma mi tengo stretto quell’esperienza».

Lorenzo Disegni al Musicultura 2022

La stagione dei concerti è ormai aperta, il 15 hai cantato al Lanificio e in futuro dove ti potremo ascoltare?

«Per ora non ho ancora date certe, ma ci stiamo lavorando. Quest’estate ci saranno varie date».

Dopo i concerti e il singolo uscito, qual è il prossimo step?

«Il mio prossimo step è quello di scrivere un nuovo brano e di riuscire a provare una forte emozione. Ho bisogno di emozionarmi».

Di sogni nel cassetto?

«Scrivere un pezzo e cantarlo con Francesco De Gregori».

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