Lucio Dalla, Massimo Bonelli e l’insostenibile leggerezza dell’essere sé stessi

A pochi giorni dalla seconda edizione di CIAO – Rassegna LUCIO DALLA ho scambiato due chiacchiere con Massimo Bonelli, presidente di giuria e direttore artistico della rassegna, nonché attuale organizzatore del concertone del Primo Maggio a Roma. Quale migliore occasione allora per parlare della rassegna dedicata al grande cantautore bolognese, del futuro della musica nostrana e, perché no, di attualità tra impegno civile e spunti di riflessione?

Ciao Massimo! Andiamo subito dritti al punto: cosa sarà Bologna il 4 marzo?

Bologna sarà sede di un evento al Teatro Celebrazioni che, sulla scia del percorso artistico ed umano di Lucio Dalla, consegnerà ad altri artisti, tra i più visionari del panorama musicale italiano e non solo, il premio Ballerino Dalla, ispirato al celebre brano “Balla balla ballerino” e disegnato dal designer Mauro Balletti. Un riconoscimento che consegniamo già dallo scorso anno con l’idea di rendere questa rassegna sempre più un vero e proprio spazio dedicato agli artisti più innovativi in Italia secondo la stampa musicale nostrana.

Un altro evento strettamente collegato a quello del 4 marzo, ci sarà il giorno dopo e riguarderà la “Casa di Lucio”…

Sì, si tratta di una rassegna organizzata dalla Fondazione Lucio Dalla. La mattina dopo la serata a teatro, porteremo gli artisti premiati a visitare la casa bolognese di Lucio e anche lì ci saranno degli eventi interessanti, che verranno raccontati da un format TV che stiamo mettendo in piedi.

Se guardiamo alla rosa dei vincitori, da Madame a Brunori SAS, passando per i Pinguini Tattici Nucleari, Dardust e tanti altri…, troviamo che nella loro diversità, ciò che maggiormente li accomuna è sicuramente la loro riconoscibilità…

Assolutamente sì, da sempre, e oggi ancor di più, la capacità di un artista di essere riconoscibile è in qualche modo fondamentale per il successo, ma soprattutto per alzare l’asticella rispetto a “quello che già c’è in giro”. I vincitori sono tutti artisti che hanno un carattere molto forte ed è proprio quello che cerchiamo: premiare gli artisti che nell’ultimo anno sono riusciti, meglio di altri, a realizzare un qualcosa di unico.

Possiamo certamente dire di aver avuto in Italia una “scuola Dalla”, sottolineando l’importanza di Lucio come maestro per tanti altri artisti. Come si passa da qui, all’importanza di ascoltare nuova musica e i giovani in un contest come quello che promuovete (il Ciao contest, n.d.r.) a contorno della rassegna?

Su Dalla posso raccontarti diversi aneddoti perché ho avuto la fortuna di incrociarlo nella mia vita precedente, quando facevo l’artista, ma soprattutto perché me l’hanno tanto raccontato. Tra tutte ricordo le parole di Ennio Melis, l’uomo che ha creato l’RCA in Italia, quella che possiamo definire la prima grande casa discografica in Italia negli anni ’60 e ’70. Lui raccontava come Dalla fosse un artista che agli inizi nessuno riusciva a capire; eppure lui ci ha sempre visto qualcosa di particolare e di speciale in questo personaggio strano, un po’ fuori contesto. Ed era la sua diversità che lo rendeva assolutamente riconoscibile rispetto alla musica che andava per la maggiore e che nel tempo è diventata la sua chiave vincente; quella capacità e ostinazione di ricercare esclusivamente se stesso, e non il successo a tutti i costi, che deve essere oggi l’insegnamento più grande per chi si approccia alla musica e al mondo dello spettacolo in generale. Andando a casa sua puoi trovare sculture, dipinti, raccolte, Lucio aveva una passione così grande per l’arte che andava al di là del suo essere musicista, era una sua vera e propria ragione di vita. E questo amore per l’arte questa voglia di non omologarsi è quello che ricerchiamo anche noi nei contest, andiamo a cercare gli artisti che vogliono parlare la propria lingua. La mia speranza nei contest è sempre questa: trovare ragazzi che abbiano la personalità giusta per farsi riconoscere in mezzo a tutto il resto.

Rimaniamo sul discorso giovani, ma spostiamoci sull’attualità. Senza andare a fondo sulla questione salute mentale, di cui di recente si è trattato per molti giovani artisti, quanto è importante per districarsi nel mare profondo – come cantava Dalla – e periglioso del mondo dello spettacolo avere una barca ben resistente, fatta da razionalità, buoni consiglieri e, soprattutto, lungimiranza di un progetto?

Beh, sarebbe l’ideale. La nostra è un’epoca che brucia tutto quanto in grande fretta e questo non aiuta gli artisti a rischiare e ad assecondare se stessi senza mai piegarsi a delle logiche. Come ti dicevo sono stato anch’io un artista, ma in un’epoca diversa da questa e, in effetti, oggi è molto più complesso far combaciare l’affermazione del sé con l’idea di dover piacere. Gli artisti con più carisma, consapevolezza, magari anche ben consigliati, riescono ad avere questa visione a lunga gittata e a lavorare su se stessi, prima che sul prodotto da presentare al pubblico, ma non è facile. Forse è anche questo un elemento che fa la differenza; gli artisti che ce la fanno probabilmente son proprio quelli che partono già con la consapevolezza di avere qualcosa di importante da trasmettere e quella consapevolezza gli dà magari lo slancio decisivo, che non arriva magari subito, ma che a un certo punto fa la differenza. Nei contest, nei progetti messi in piedi negli anni ho conosciuto tanti artisti, anche molto bravi, che non sempre son riusciti a farcela. Come accennavi tu, spesso, anche la fragilità emotiva ha un grosso peso sul processo di crescita artistica e umana e, quindi, può capitare che grandi talenti restino sconosciuti ai più.

In giorni difficili come questi, alcune parole cantate da Dalla in “Ciao” (la canzone che dà il nome alla rassegna del 4 marzo, n.d.r.) hanno ancora più valore. Lucio cantava “Di là qualcuno muore, qualcun altro sta nascendo. È il gioco della vita, la dobbiamo preparare, che non ci sfugga dalle dita come la sabbia in riva al mare…”: non suona strano anche ad un addetto ai lavori esperto come te, che ci sia qualcuno ancora oggi che dica all’artista che non deve impegnarsi, che non deve esser libero di dire ciò che vuole con la propria arte?

Io penso che nel corso degli anni se ne siano viste di tutti i tipi. Io vivo tutto con molta passione e spesso questa passione mi porta a valutare le cose non in maniera propriamente lucida. I fenomeni però vanno tutti osservati a debita distanza, a mente fredda. Penso che ognuno debba fare ciò che vuole nel rispetto degli altri e naturalmente ritengo che la libertà sia sacra. Però ti dico pure che non conosco bene i retroscena di tutto ciò di cui si è parlato e non riesco a giudicare alcune parole fino in fondo. Guardo pochissimo TV e giornali, soprattutto in momenti così carichi di lavoro come questo, che non riesco a farmi un’idea ben precisa di alcune questioni; anzi, ti dirò pure che non è così importante che tutti debbano dire la propria, soprattutto in un’epoca che con i social dà voce a tutti, ma proprio a tutti, e questo sinceramente mi rattrista. Qualche anno fa al Primo Maggio di Roma ho vissuto una questione abbastanza derimente a proposito della domanda che mi poni, e ciò che più ricordo di quella questione molto impattante per me è l’importanza della lucidità in quelle situazioni, della capacità di capire quanto sia importante riflettere prima di parlare. Quindi rifletto molto, ma siccome ho un ruolo molto importante dato che il Primo Maggio è un evento che sposta l’attenzione di tantissime persone, devo essere lucido nell’affrontare anche il ruolo civile di quella rassegna.

Quindi, possiamo stare tranquilli che anche lontani dalla politicamente storica Piazza San Giovanni, con la nuova location al Circo Massimo, il Primo Maggio romano resterà sempre il Concertone del Primo Maggio…

Il Primo Maggio resterà sempre il Primo Maggio. È un evento per il quale CGIL, CISL e UIL mi danno un mandato con un incarico preciso – perché il Concertone è un loro evento, non un evento mio – per organizzare un evento musicale con un cast artistico che faccia una narrazione del Paese che rispecchi l’attualità. Quest’anno sicuramente avremo un Primo Maggio caldo, con tanti temi da trattare e cercheremo di farlo con la massima consapevolezza e lucidità con l’intento di fornire spunti di riflessione al pubblico, soprattutto, ai più giovani, che sono e saranno le menti del futuro e che non hanno bisogno di essere indottrinati da noi, ma semplicemente necessitano di sviluppare ed esprimere la loro libera riflessione.

DAL COMUNICATO STAMPA DI “CIAO – RASSEGNA LUCIO DALLA”:

Alla ricerca della musica di domani, oltre ad assegnare annualmente i prestigiosi BALLERINI DALLA, la Rassegna “Ciao – Lucio Dalla indice il Ciao Contest – La musica di domani” dedicato ai giovani artisti e producer emergenti, le più interessanti progettualità musicali non ancora emerse, chiuse magari in una polverosa sala prove o nel laptop di un artista che non ha ancora incrociato l’occasione o la vetrina giusta per mostrare il suo talento innovativo

Due le sezioni di “Ciao Contest”: artista e producer.

Tra gli oltre 600 iscritti, la direzione artistica ha selezionato 10 proposte per la categoria ARTISTA e 10 per la categoria PRODUCER.

Sezione artista:

CHIAMAMIFARO, DE.STRADIS, FLORA, GIGLIO, IL GENERATORE DI TENSIONE, KYOTO, LA MUSICA DI FORTE, SANTOIANNI, STELLA e TINA PLATONE

Sezione producer:

DrLANDA & MrKITE, ELSO, ENZO ARGIRÒ, ETRUSKO, GIANLUIGI MASSETTI, LIMBRUNIRE, MNNL, REBTHEPROD, SEE MAW e SONS

La giuria che decreterà i due vincitori del Contest, uno per categoria, è composta da: Massimo Bonelli (Presidente di giuria e direttore artistico della rassegna), Antonio Filippelli, Carlo Pastore, Marco Missiroli, Nina Selvini, Silvia Danielli e Valerio Baroncini.

I due vincitori della seconda edizione di “CIAO Contest. La musica di domani” andranno a completare il cast artistico della 2ª edizione di CIAO – Rassegna LUCIO DALLA, per le forme innovative di musica e creatività, condividendo il palco con i vincitori dei BALLERINI DALLA già annunciati:

  • PINGUINI TATTICI NUCLEARI con il BALLERINO DALLA 2024 alla Carriera,
  • DANIELA PES e CALCUTTA (parimerito) per la categoria “artista”,
  • Il bene nel male” di MADAME per la categoria “canzone”
  • DARDUST per la categoria “producer/talent scout”,
  • La vita com’è (Il più bel secolo della mia vita) di BRUNORI SAS per la categoria “colonna sonora”,
  • “Dallamericaruso. Il concerto perdutoper la categoria “progetto”,

Inoltre, i vincitori della prima edizione del Contest, Miglio e Francesco Faggi, ritorneranno al Teatro Celebrazioni, insieme ai migliori classificati del 2023, Nervi, Edgar Allan Pop e Obi, per condividere il percorso artistico compiuto nell’ultimo anno.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” e dedicata a giovani artisti e producer emergenti under 35.

L’assegnazione di due premi speciali, il Premio Banca di Bologna e il Premio QN il Resto del Carlino, accenderà inoltre i riflettori su importanti rappresentanti dell’espressione artistica italiana contemporanea e sul loro lavoroaggiungendo ulteriori contenuti culturali all’esperienza offerta al pubblico da “CIAO Rassegna Lucio Dalla” e restituendo quella passione per l’arte in tutte le sue forme e manifestazioni che ha animato Lucio Dalla per tutta la sua vita. 

I biglietti per la serata del 4 marzo di “Ciao – Rassegna Lucio Dalla” sono disponibili in prevendita al seguente link https://bit.ly/CIAOLucioDalla24 e presso la biglietteria del Teatro Celebrazioni.

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