Marco Carta: «In “Sesso romantico” ho voluto mantenere un certo dualismo anche tra testo e melodia»

Il ritorno discografico di Marco Carta, nel segno dell’estate, dell’intimità e dei rapporti personali. “Sesso romantico” (Dischi dei sognatori – distribuzione Artist First) è il nuovo singolo del cantante cagliaritano che arriva ad un anno di distanza dal brano “Mala Suerte”. Con questo rientro musicale, Marco Carta racconta un dualismo dalla difficile coesistenza, una contraddizione tra il carnale e il romantico, alla continua ricerca di un’alchimia difficile ma non impossibile da raggiungere, senza tuttavia dimenticare la leggerezza e la musicalità tipica dell’estate. Tra passato, presente e futuro, Marco Carta si è raccontato a noi per presentare il nuovo singolo “Sesso romantico”.

Marco Carta
Marco Carta – Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa

Ciao Marco, come stai?

«Sto molto bene, sono felice per l’uscita di questo singolo e questo mi dà sicuramente una grande carica e una grande gioia. Non vedevo l’ora di tornare, di esserci e di essere presente, che per me è a dir poco fondamentale».

È fuori il tuo nuovo singolo “Sesso romantico”. Cosa ci puoi dire di questo brano?

«”Sesso romantico” parla di un duplice aspetto, un dualismo tra sesso e romanticismo, tra quello che potremmo definire più carnale e quello più emotivo. Una contrapposizione che spesso – ma fortunatamente non sempre – non trova la giusta alchimia, anche perché parliamo di due realtà quasi in contrasto».

Il brano è un pop adatto per l’estate, ma dietro si nasconde una canzone con un senso ben chiaro e definito. Immagino che sia stata una volontà precisa proporre un brano estivo, ma con un qualcosa da dire?

«In “Sesso romantico” ho voluto mantenere un certo dualismo anche tra testo e melodia. Infatti, è difficile trasmettere un messaggio con una certa sostanza e riuscire a mantenere una musica fresca e allegra; mentre, il più delle volte le canzoni estive parlano solo di primi amori, spiagge, discoteche e poco altro, ma con una musica ritmata. Con questo brano ho voluto prendere questa strada invece, anche perché, credo che sia la chiave migliore per far arrivare il brano a quante più persone possibili e in modo trasversale».

Tu dici che il sesso romantico è difficile da provare, ma come mai hai sentito l’esigenza di presentare un brano del genere?

«Perché ho provato quella sensazione. È facile fare il sesso carnale, quello più casuale o occasionale e che rappresenta solo la carne. Il sesso romantico e carnale, vissuto contemporaneamente, credo che sia una cosa bella, ma difficile da provare. Ci vuole sicuramente un grande sentimento, che è quello dell’amore, ma anche la facoltà intellettiva di lasciarsi andare. Invece, quando c’è l’amore, subentra una sorta di tabù. Pensiamo all’amore solo in maniera romantica e quindi parliamo e viviamo di romanticismo, ma non è più sesso. Quando invece raggiungiamo il sesso romantico si raggiunge un nuovo livello, si conquista un qualcosa di nuovo della vita di coppia».

 “Sesso romantico” arriva ad un anno da “Mala suerte”. Cosa è cambiato nella tua vita in questo anno?

«Personalmente, ho avuto il bisogno di contatto fisico. Questa cosa la dicevo prima e mi è rimasta ancora, anche se pensavo che con il tempo sarebbe andata via. Sicuramente apprezzo di più l’opportunità di potersi abbracciare e di potersi godere i momenti di tranquillità. Ancora oggi, quando penso di essermi dimenticato la mascherina, mi preoccupo, ma poi penso che la mascherina non la devo più portare e mi rilasso».

Marco Carta – Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa

Questo singolo aprirà le porte ad un album?

«Ci sarà un album, ma non per questa estate. Se ne parlerà forse per l’autunno o l’inverno. Sicuramente però ci sarà un nuovo singolo dopo questo».

Cosa speri che arrivi a chi ascolterà questo brano?

«Spero che ognuno gestisca il brano a modo proprio, che interpreti la canzone in relazione alla propria vita e che possa essere utile. Certo, sarei felice se il brano riuscisse ad entrare nel cuore delle persone».

Dopo due anni di pandemia immagino che la volontà di tornare sul palco sia tanta. Hai già in programma qualche data per l’estate?

«Si si, ci stiamo muovendo e a breve comunicheremo le prime date».

Passo indietro, a Sanremo nel 2009 hai trionfato con “La forza mia”. Ma come è cambiato quel ragazzo dall’uomo che sei oggi?

«Ho preso tante batoste in questi anni e sicuramente sono molto più temprato. Però, tutti mi dicono che sono rimasto un gran giocherellone e un bambinone, nel senso buono del termine. Amo scoprirmi alle persone in una chiave molto giocosa e questa mia volontà è rimasta tale ancora oggi. Inoltre, sono molto curioso e prego Dio che la mia curiosità non si spenga mai. Fin da piccolo sono sempre stato molto curioso e fortunatamente lo sono tutt’ora».

È ancora presto oppure stai pensando di partecipare alla kermesse?

«È ancora presto per parlarne, ma sarebbe sicuramente molto bello. Però, vediamo come vanno le cose, come va la vita e come va tutto. Sarà il destino a dire se ci sarò o non ci sarò. Vedremo!».

Marco Carta – Foto per gentile concessione dell’Ufficio Stampa

Un aneddoto su quel tuo Festival di Sanremo?

«Durante la prima serata, la mia prima volta su quel palco, ho pensato realmente che mi venisse un infarto. Non ho quasi mai subito un emozione così grande come quella volta. Quando sono sceso per quelle scale, volevo rallentare per posticipare il momento. Dentro mi dicevo: “non sono pronto, non sono pronto!”. Mi sentivo quasi come se mi stessero mandando al patibolo, ma per fortuna alla fine ce l’ho fatta a gestire il tutto. Inoltre, dietro c’era anche mia zia che mi aspettava. Infatti, finito di cantare, ci siamo incontrati in un corridoio nel dietro le quinte. Ci siamo abbracciati e ci siamo messi a piangere. Quel momento lo ricorderò per sempre».

Dopo questo singolo e in attesa del tuo album, qual è il tuo prossimo obiettivo?

«Essere stabile! Vorrei imparare ad allacciare la cintura di sicurezza della vita. Le montagne russe ci saranno sempre, ma se tu sai di avere una protezione, questo continuo sali e scendi lo fai con una consapevolezza diversa».

Seguici sulle nostre pagine facebook e instagram!