Il 15 e 16 ottobre, al Teatro Garbatella, per la prima volta in scena si porta la storia dei fratelli Fabrizi, Aldo e la ‘Sora’ Lella. E’ un debutto teatrale e che vede la Sora Lella protagonista insieme alla figura del fratello Aldo. A raccontare lo spettacolo è Mary Ferrara, che nello spettacolo teatrale interpreterà proprio la ‘Sora’ Lella, anche se in una veste inedita per il grande pubblico.
Com’è impersonare la ‘Sora’ Lella in questo spettacolo?
«Conosco Mauro da anni ed è stato lui che ha avuto questa idea. Sono rimasta colpita, entusiasta ed emozionata alla proposta di interpretare sua nonna. Mai avrei pensato di farlo, io l’ho amata tanto, per me era un mito e la sua richiesta mi ha spiazzato. Ho pianto per l’enorme responsabilità, ma ho voluto fidarmi di quello che lui diceva di aver visto in me».
Una ‘Sora’ Lella in una veste atipica, ma com’è interpretare questo personaggio ma in questa chiave più intima?
«Il lavoro è molto particolare! Io vado a toccare delle corde che solo in parte il pubblico conosce o che conosce solo per le sue presenze in tv o nei film. In questo ruolo vado a toccare delle sfumature molto emotive. Infatti viene chiarito il rapporto con il fratello, ma nello spettacolo ci sono sfumature anche sul rapporto con il marito, che sappiamo solo grazie al libro del papà di Mauro. Nelle mie emozioni c’è anche la paura, anche perché è un personaggio diverso nell’essenza. Con caratteristiche diverse e più giovane rispetto al personaggio che abbiamo conosciuto e amato. Rappresenterò lei in un vissuto che in pochi conoscono».
Nello spettacolo teatrale si indaga quindi su questo rapporto tra i fratelli Fabrizi in modo inedito…
«Infatti portiamo in scena due mostri sacri della romanità, ma in questo modo diverso. È bello rappresentare i fratelli Fabrizi in modo così intimo. Soprattutto sfatiamo anche un mito, quello della rivalità tra loro».
Cosa Speri che arrivi al pubblico?
«Spero innanzitutto che il pubblico si diverta e che goda della poesia di questa commedia. Questa è una commedia piuttosto particolare, ma spero che il pubblico possa conoscere un aspetto di Lella che non ha visto ancora. Come la sua dignità di portare il dolore. Voglio regalare questo pezzettino di lei e raccontarlo con tutto me stessa. Lei rimarrà un icona e spero che questo mio contributo aiuti allo scopo».
Il Teatro Garbatella, uno dei cuori di Roma farà da sfondo allo spettacolo
«Loro sono nati a “Campo de’ Fiori”, all’epoca un quartiere popolare ma centrale, uno dei cuori di Roma. Noi parliamo di radici e la Garbatella è uno dei quartieri storici di Roma, fondamentale per questo discorso di radici e rappresentanza di Roma. Tuttavia, queste radici non sono chiuse all’interno della romanità, ma sono aperte all’esterno. Loro sono stati due personaggi amati da tutti e questo spettacolo è quasi un excursus storico e familiare. Un’evoluzione dei personaggi e della romanità che culmina in un teatro storico come il Teatro Garbatella».
Condividere il palco con Mauro, il nipote della ‘Sora’ Lella, deve essere una grande emozione e un compito arduo, giusto?
«Quando Mauro mi ha fatto questa proposta, come già detto, ho pianto per una settimana. Per me è una responsabilità non indifferente. All’inizio ero un misto tra la disperazione e la gioia. Lui ha visto in me qualcosa che gli ha riportato alla mente la nonna. È stato emozionante averlo accanto ed è stato bello vederlo emozionato. La sua presenza ci ha aiutato e ha fatto sentire tutti a casa».
Ci saranno anche delle date in giro per l’Italia?
«Si si, stiamo lavorando per portare lo spettacolo in giro per l’Italia e abbiamo già una data fissata a Bologna e in altri posti. Poi, in base alla disponibilità degli altri attori confermeremo altre date. La cosa bella di questo spettacolo è che lo possono vedere tutti. Racconta Roma, la storia di due mostri sacri della romanità, ma è per tutti. Anche nelle date romane ci saranno tanti che verranno da fuori per vederci».
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