Tra le grandi rivelazioni di questa stagione televisiva, troviamo sicuramente Matteo Bortone. Conduttore del fortunato programma 7 sul 7 su Cusano News 7 e speaker radiofonico per Radio Cusano con Rassegna X. 7 sul 7 è un programma di infotainment che si alterna tra l’alto e il basso, dove l’intrattenimento è importante, ma è l’informazione a fare da padrone. All’interno del programma, tanti gli ospiti di questa annata fortunata, che hanno raccontato così storie diverse, tra intrattenimento, cronaca e attualità.
Oltre a Matteo, 7 sul 7, vede anche la presenza di Sharon Fanello, per una conduzione alternata, ma di grande impatto. Una stagione di successo per dimostrare come empatia, alchimia, competenza ed esperienza, siano fondamentali per portare avanti un progetto del genere. Così, in attesa di finire la stagione, abbiamo raggiunto Matteo per una piacevole chiacchierata; tra il successo del programma, un analisi personale di questa annata televisiva ed eventuali sogni nel cassetto.
Ciao Matteo, come stai?
Siamo alle battute finali di una stagione televisiva e radiofonica importante e impegnativa. Un anno di grandi sfide e di grande impegno. Una responsabilità importante con 7 sul 7 nel raccontare l’attualità e svariati temi. Sono contento, soddisfatto e stanco. Questa è stata per me una stagione lunga e faticosa, ma ricca di emozione e di grandi momenti.
Cosa vuol dire raccontare l’attualità oggi?
L’attualità è complessa, anche perché il rischio di cadere in una direzione è dietro l’angolo. Penso di aver trattato le tematiche con molta neutralità, come se fossi l’autista di un pullman, dove all’interno ci sono tanti pensieri, tante storie e spesso è difficile mantenere la stessa velocità. Spesso quindi diventa complicato portare questi temi avanti in maniera equilibrata. Alla base, però, è essenziale la preparazione di ogni specifico caso. Per poter gestire i confronti e dare un risultato soddisfacente al pubblico, bisogna avere cognizione di causa.
Alla stagione televisiva, anche quella radiofonica. Quanto è importante per un conduttore riuscire ad unire la radio alla tv?
Secondo me è fondamentale. Nella televisione italiana ci sono tantissimi esempi, come Amadeus, Carlo Conti, Gerry Scotti e tanti altri, che sono partiti dalla radio e sono approdati poi in tv. Sono dell’idea che l’esperienza radiofonica sia fondamentale per poter improvvisare e andare a braccio. La radio ti insegna come coprire i tempi morti e gli imprevisti di una diretta. Sono due mezzi e due esperienze diverse, ma tuttavia sono complementari. L’esperienza radiofonica, ti dà un ritmo e una libertà che la tv solamente non regala. La radio ti regala quelle sfumature che rendono più piacevole il tutto.
Tanti gli ospiti, ma ce né qualcuno che ricordi con maggior affetto o che ti ha colpito?
In questa annata ho capito quanto sia importante per me andare a toccare le storie vere, quanto mi toccano queste storie. La puntata con Daniela Di Maggio, la mamma di Giogiò, quella con lei è stata una puntata molto toccante ed emotivamente forte. Poi, direi anche la storia di un altro ragazzo, questa volta di Roma, che ha avuto un incidente stradale e i genitori sono stati i studio. Il dolore, la mancanza di giustizia. Ecco, queste sono le storie che mi hanno colpito maggiormente.
Una puntata che invece ha colpito me, è quella sulle elezioni Europee. Anche perché non dev’essere stato facile raccontare un tema così delicato come quello della politica Europea…
Con Lorenzo Tosa abbiamo parlato delle elezioni Europee. Ci è sembrato doveroso raccontare e far capire l’importanza di queste ultime elezioni. L’importanza di andare a votare e di non rimanere a casa. Mi sono così posto diverse domande, come: “Chi devo votare? Cosa andiamo a votare? Perché c’è un così alto astensionismo in questo tipo di elezioni?” Ecco, partendo da queste domande, ho deciso di fare una puntata che spiegasse l’importanza del voto.
L’esperienza è fondamentale per una buona conduzione, ma quanto è importante la gavetta per questo mestiere?
Credo che l’esperienza, per fare questo mestiere, sia fondamentale. Oggi forse quello che manca è proprio la gavetta; che secondo me, è un aspetto importantissimo per un professionista. Infatti, immagino la gavetta come un ancora di salvataggio. Nel nostro campo, ma come in tutti i lavori, l’esperienze, è l’arma in più per superare tutti gli imprevisti del caso. Una buona preparazione di base, è indispensabile.
Invece una fonte di ispirazione ce l’hai?
In realtà no! Da piccolo ho consumato tanta televisione e penso di aver preso spunto da tanti conduttori e da tanti programmi. Tuttavia, non ho un personaggio specifico da cui ho preso l’ispirazione o che voglio imitare. Cerco però di prendere quelle cose che su di me potrebbero funzionare
Un voto a questa annata televisiva?
Sono molto duro con me stesso, quindi mi darei un 5! Sono autocritico, ma così so che devo migliorare. Ho ancora tanta strada da fare.
Invece per quella radiofonica?
In questo caso invece direi 6! Una sufficienza piena me la concedo per la stagione in radio.
La tv è anche alchimia, l’aver creato rapporti e l’aver lavorato bene, è un punto forte di 7 sul 7 e della tua annata televisiva?
Assolutamente sì! Per me è molto importante il lavoro di squadra. Sono felice di aver creato una grande unione con le persone con cui lavoro e ovviamente con Sharon Fanello. Lei è l’altra metà del programma e sono fortunato ad avere una bella sintonia con lei. Amicizia e stima che va oltre il semplice discorso lavorativo. Con lei infatti ho una buona connessione e secondo me, avere una buona alchimia con i colleghi aiuta a superare ogni imprevisto.
La stagione non è ancora finita, ma possiamo già confermare una prossima stagione?
Io e Sharon saremo gli ultimi a saperlo. Intanto finiamo questo anno e poi capiremo quello che dovremo fare e come migliorarci. Tuttavia, posso dire che dovrebbe esserci una nuova stagione.
Quindi niente vacanze estive quest’anno?
Poche (ride ndr.). Dobbiamo ancora finire e poi a luglio sarò impegnato con altri progetti e altri spazi dedicati all’informazione. Poi qualche giorno ad agosto me lo godrò sicuramente, ma poi dovrò tornare a pensare e a lavorare per la prossima stagione.
In conclusione: un sogno nel cassetto?
Sicuramente Sanremo! Non so in quale veste, ma per l’edizione del 2030 mi metto a disposizione!
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