Moonari, al Primo Maggio con “Nostalgia”

Tra i nuovi volti della musica italiana e tra i tre finalisti del 1MNEXT, troviamo MOONARI. Il cantautore romano che già nel maggio scorso ha sbalordito tutti con l’EP “Sono nato debole”, si presenta sul palco del Primo Maggio con “Nostalgia”. Un brano significativo e con cui lancerà anche un grande messaggio sociale e di inclusione. Noi lo abbiamo raggiunto qualche giorno prima del Concertone per una piacevole chiacchierata.

Ciao Giovanni, inizierei chiedendoti come stai e dell’emozione per questo evento?

In generale sono molto felice, anche se come tutti, ho i miei alti e bassi. È un periodo dove mi stanno succedendo tante cose e che mi fanno essere felice dopo anni di lavoro e sacrifici. Quindi sono emozionato e sto bene. Sono felice!

Da artista romano, cantare sul palco del Primo Maggio e in una location come quella del Circo Massimo, deve essere una bella emozione?

Sicuramente è una bella emozione. Poi quest’anno è organizzato al Circo Massimo, che per ogni romano, è un luogo magico. È una sfida bellissima per me.

Tra l’altro, parteciperai al Primo Maggio, dopo un periodo particolarmente florido e dopo un’uscita discografica importante.

Adesso mi sento più solido, ho fatto tante esperienze e sono felice di partecipare all’1MNEXT. Sono molto tranquillo, l’emozione c’è, ma vivo questa esperienza con la giusta serenità.

La tua è una musica legata all’esperienza, è un modo per raccontarti tutto questo?

Nei miei pezzi racconto la mia versione dei fatti. Non voglio essere un poeta, ma cerco di rappresentare la mia verità e tutto quello che mi descrive al meglio. Con la mia musica voglio essere il più possibile autentico. Questa è la mia idea e questo è quello che cerco di portare avanti.

Sul palco del Primo Maggio si parlerà ovviamente anche di lavoro. Qual è però la problematica di considerare la musica come un lavoro?

Credo che sia un problema generazionale. I ragazzi di oggi, quando gli racconto del mio percorso, rispondono entusiasti. Invece, sono le persone un po’ più grandi che spesso non capiscono che il musicista è un lavoro vero e proprio. C’è bisogno ancora di lavorare su questo, ma stiamo facendo passi avanti.

Sarai sul palco con “Nostalgia”, ma hai pensato a qualcosa di particolare per la tua esibizione?

“Nostalgia” un brano importante per me e che presenterò accompagnato da un intro non presente nell’album. Purtroppo non avrò grande margine di manovra per ipotizzare chissà quale performance, ma sicuramente lancerò un messaggio importante di inclusione e socialità, il tema sarà quello della sordità.

Il palco del Primo Maggio sarà il primo di una lunga serie. Ci puoi già dire qualcosa sulla tua estate musicale?

Arrivo da un periodo dove non mi sono mai fermato. Quindi sto pensando bene al da farsi. Tuttavia, avrò diversi opening act, il 5 maggio al Alcazar farò l’apertura a Iraci, poi il 16 maggio sempre all’Alcazar farò l’apertura a Cannella e infine, a Villa Ada il 28 giugno aprirò il concerto a Margherita Vicario. Nel frattempo, stiamo cercando altre date; al momento ho confermate solo quelle per settembre, ma sui miei social comunicherò ogni aggiornamento di calendario. Per me sarà un’estate di lavoro.

Stai lavorando anche a qualcosa di nuovo quindi?

Ho già pronta la tracklist del secondo disco, alcuni brani lì sto registrando e con altri ci sto ancora lavorando. È ancora tutto da capire, ma con il mio team ci stiamo pensando. Poi, sto lavorando anche ad un altro progetto che mi vede come compositore per Asiabel.

In conclusione, il Primo Maggio calcherai un palco importante, ma hai qualche aneddoto o ricordo legato al Concertone?

Nell’edizione condotta da Francesco Pannofino, ero sul palco insieme alla Grande Orchestra Rock. Mio padre (Vittorio Cosma ndr.), aveva messo in piedi questa super band ed è stato divertente per me condividere il palco con tutti quei grandi musicisti.

Seguici sulle nostre pagine facebook e instagram!