“Non è l’eroe che ci meritiamo, ma quello di cui abbiamo bisogno”, prendiamo spunto da questa citazione di Batman nel Cavaliere Oscuro della celebre trilogia di Nolan, per presentare al meglio il nostro eroe. Un eroe di cui avevamo bisogno per risollevare le sorti della musica cantautorale nostrana. Nicolò Carnesi, è infatti uno tra i più apprezzati e impegnati cantautori del nuovo corso della musica italiana. Artista giovane e di grande talento che, per festeggiare i dieci anni di carriera, si è regalato una riedizione di “Gli eroi non escono il sabato” (Manita Dischi / Garrincha Dischi – distr. Believe), il primo storico album del cantautore e che vede la presenza anche di tanti amici e di tanti grandi artisti. Brunori Sas, La rappresentante di Lista e Lo stato sociale, sono solo alcuni dei nomi che hanno accompagnato Nicolò Carnesi in questo album di festa. Noi di RDM lo abbiamo raggiunto proprio di sabato, certi di trovarlo a casa, visto che gli eroi di sabato non escono.
Ciao Nicolò e ben ritrovato. Per iniziare ti chiedo subito di questa riedizione. Un modo per festeggiare i dieci anni di questo album. Ma come sei cambiato tu in questi 10 anni?
«Domanda complessa. Raccontare di cambiamenti in questi anni non è facile. Un modo per carpirlo è sicuramente attraverso la mia musica, i miei dischi dimostrano un cambiamento nel modo di dire determinate cose, di raccontarmi e di raccontare quello che osservo».
Un progetto che allora suonava in un modo e oggi suona in modo diverso, figlio dei tempi e della società che ci circonda, ma come si può ascoltare questo album dopo 10 anni?
«È difficile spiegare una propria creazione. È la prima volta che faccio un’operazione del genere. Per me era un modo di fare una piccola festa. È stato anche un mettermi alla prova in maniera leggera su delle canzoni che avevano già una storia. Mi sono divertito a cantare e suonare queste canzoni in maniera diversa e con la consapevolezza di oggi. Il disco è nato per un’esigenza creativa e vive ancora oggi di quella esigenza. Quest’album lo sì può vedere come un remake festaiolo ed è anche un modo per riscoprirlo».
Com’è stato invece cantare queste canzoni e renderle più contemporanee?
«Mi sono divertito a sentire le parti suonate in maniera diversa. Ho fatto delle aggiunte che avrei potuto mettere già all’epoca ma che non avevo avuto modo di fare. I dischi spesso rimangono così una volta finiti, invece è stato bello tornare a lavorare su questo. Mi è piaciuto avere una seconda possibilità per questo lavoro e aggiungere un qualcosa di nuovo».
In questa riedizione tanti sono gli amici che ti accompagnano. Come sono nate queste collaborazioni?
«Sono nate molto spontaneamente. Con tanti di questi artisti avevo già suonato in questi dieci anni e infatti, anche le scelte delle canzoni sono andate in questa direzione. Sono tutti amici con la quale ho condiviso un percorso e sono felicissimo di festeggiare questo album con loro».
Oggi, dopo 10 anni, quali sono gli eroi che non escono il sabato?
«All’epoca mi chiedevano tutti chi fossero questi eroi, e io per divertirmi davo risposte sempre diverse. Non c’è un eroe specifico, c’è un’immagine che può essere interpretata in mille modi. Negli anni ho dato diverse interpretazioni e anche le persone davano la loro interpretazione di questi eroi. Oggi non saprei chi potrebbero essere questi eroi».
Il 16 luglio hai presentato il tuo album live a Bologna. Ma come sarà l’estate musicale di Nicolò Carnesi?
«Tornerò a suonare in autunno, anche perché non mi piace suonare in estate (ride ndr.). Questo sarà probabilmente l’unico concerto estivo con la band e poi inizierò a pensare all’autunno e ai club. Però è stato divertente risuonare tutto il disco dal vivo. È stato bello tornare indietro con i ricordi».
Nella precedente intervista ti chiesi degli obiettivi, e tu mi rispondesti che: “Io non mi pongo obiettivi, non sono una persona ambiziosa. La ricerca di un obiettivo è una narrazione profondamente americana e che non mi piace. Quello a cui cerco di arrivare è una serenità personale e alla possibilità di scrivere delle cose belle”. Visto però che sei tra i più talentuosi cantautori della scena attuale e visto che non ti poni obiettivi, un sogno nel cassetto ce l’hai?
«Sono appassionatissimo di cinema e mi piacerebbe fare una colonna sonora. Mi interesserebbe partecipare ad un’opera cinematografica. Ecco! Questa è una cosa che mi piacerebbe fare. Mettermi al servizio di un’altra opera mi stimolerebbe molto».
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