Rayan Seventeen17, nome d’arte di Rayan Ramfar, nasce a Bologna, in una terra che da sempre è stata patria di grandi cantautori e luogo fondamentale per la musica italiana. Una carriera partita giovanissima e intervallata dai grandi numeri e visualizzazioni. “Mc Drive” è il secondo brano di questo nuovo percorso, uscito dopo “Quando parlo di te”. Un brano d’amore atipico, crudo e senza un vero lieto fine, ma ricco di momenti indelebili e ricordi nostalgici legati ad un Mc Drive. Un racconto d’amore che unisce in modo impeccabile l’Hip Hop e il cantautorato più tradizionale. Di “Mc Drive” e del suo percorso artistico, è lo stesso Rayan a parlare con noi.
Ciao Rayan, inizierei subito chiedendoti di “Mc Drive”. Cosa ci puoi dire di questo brano?
«Come le ultime canzoni che ho scritto, anche questa è dedicata ad una persona. Questa persona è un amante del Mc Donald proprio come me e capitava che tutte le volte andassimo lì. Visto che ora non ci vediamo più, ogni volta che passo davanti un Mc Drive sprofondo in una serie di dejà vu, e mi tornano in mente tutti quei momenti con lei».
Quindi è una canzone d’amore particolare, che tratta più il ricordo che la storia in sé…
«Esattamente! In “Mc Drive” racconto dei piccoli episodi, non la storia d’amore. Ci vedevamo spesso e nella canzone racconto questo addio».
“Mc Drive” è quindi una canzone d’amore, ma per te: cos’è l’amore?
«A me viene semplice, ho una specie di radar per queste cose. Generalmente non mi innamoro facilmente, ma poi arriva quella persona che ti fa battere il cuore al primo sguardo. Così familiare da sembrare di essersi già conosciuti in un’altra vita. Io, per quella persona, mi sento in dovere di diventare migliore come persona e come artista. Scrivere canzoni perfette perché dedicate a lei. Se non parte un meccanismo di miglioramento personale, forse non è vero amore».
Questo brano è particolare, anche per l’unione del cantautorato con l’Hip Hop. Un ibrido che favorisce l’ascoltatore e lo fa immergere in questo racconto.
«Sono cresciuto in mezzo a tanti generi diversi. Il primo album che ho ascoltato è stato “Mr. Simpatia” di Fabri Fibra, un album mega Hip Hop e poi sono passato ad ascoltare anche Tiziano Ferro. Insomma, passavo da un genere all’altro e la mia musica è cresciuta così. Sono sempre alla ricerca di queste vie di mezzo, ed è divertente mischiare questi generi così diversi. Anche se è difficile, sapere che questo ibrido piace mi rende entusiasta».
“Mc Drive” arriva dopo “Quando parlo di te”. Cosa ci possiamo aspettare da questo progetto?
«I due singoli sono complementari, ma diversi. Come saranno complementari e diversi anche i brani che andranno a completare il progetto. Posso dire che andrò avanti con il racconto della mia storia. Ci saranno pezzi molto intensi e sto sperimentando anche dei sound nuovi, ma dopo l’energia di “Mc Drive” non so quando uscirà il prossimo singolo (ride ndr.). So solo che ci sarà tutto me stesso».
Hai iniziato giovanissimo, ma com’è stato il tuo inizio?
«Andavo alle elementari e i miei genitori stavano divorziando e in quel periodo iniziai ad ascoltare la musica rap, Mondo Marcio, Fabri Fibra e altri. Nei testi loro parlavano molto del divorzio e di altre cose che vivevo in quel momento. Lì mi innamorai completamente della musica. Crescendo invece ho imparato ad ascoltare i cantanti più pop, che parlavano d’amore e sentimenti. Così ho iniziato a vedere la musica sotto un’ altra luce».
Immagino che sia presto, ma per l’estate ti stai già muovendo per delle date?
«Sì, ci stiamo muovendo e faremo delle cose belle. L’estate è il mio momento preferito per portare in giro la musica. Ci sono tanti eventi e con tanti artisti. Sono già un po’ di anni che faccio eventi in estate, l’ultimo ad esempio, è stato giù in Puglia e c’erano anche tantissimi big della musica. Poi per settembre ci saranno anche delle grosse novità, ma al momento non posso ancora dire niente».
Nonostante i grandi numeri che stai realizzando, hai ancora sogni del cassetto?
«Ho ancora tanto da fare! Sono solo all’inizio di questo mio percorso. Voglio fare dei tour tutti miei e riempire grandi spazi, fare featuring importanti e magari calcare palchi più impegnativi. Però non voglio pensare al lungo termine, ma fare le cose giuste al momento giusto».