Rita Di Tizio: «Suonare dal vivo è la cosa che mi interessa maggiormente»

Rita Di Tizio è uno dei grandi talenti della musica nostrana. Polistrumentista (è diplomata in chitarra classica, suona il pianoforte ed ama cantare) è una delle più apprezzate musiciste e fisarmoniciste in Italia e all’estero. Tanti anche i ruoli importanti per lei, come la carica di direttrice dell’International Action Art Italia (Dipartimento Music and Choir), di direttrice e arrangiatrice della “Crossover Guitar Orchestra” e, recentemente nominata, Direttrice dei Contest Internazionali per il Club Unesco di Genova, di Endorser per la Settimio Soprani di Castelfidardo, oltre a tanti attestati di stima guadagnati nella sua carriera. Di recente è uscito il nuovo album live dal titolo “Vibración fatal”, presentato dai Rita Di Tizio Trio, un trio composto dalla stessa Rita Di Tizio, Alessio Buccella (tastiere e pianoforte) e Marino Alberti (batteria e percussioni).

Il CD, che è una registrazione di un concerto del febbraio 2020, mette in mostra in modo evidente l’alchimia tra i tre musicisti, che insieme regalano magia ed emozione e che fanno capire, ancora una volta, di come la musica dal vivo sia insostituibile e fondamentale per creare bellezza. Possiamo quindi definire questo CD come un omaggio e una speranza di poter tornare ad ascoltare la musica live senza ulteriori preoccupazioni e/o restrizioni.

L’intervista con Rita Di Tizio per parlare di “Vibración fatal”

Ciao Rita, com’è stato affrontare il periodo pandemico?

«Il periodo è stato difficile per tutti e sotto molteplici aspetti. Per noi musicisti la situazione non è stata affatto semplice. Non poter suonare, per un musicista, è come avere le ali tarpate. I progetti erano tanti, con il trio avevamo iniziato a lavorare al disco, ma ovviamente siamo stati costretti a fermare il tutto. Ora speriamo in una ripartenza, nonostante il contorno sia abbastanza destabilizzante».

Come sta andando questa ripresa?

«Le stagioni concertistiche stanno avendo un ulteriore arresto, quindi è normale che un direttore artistico ci pensi un po’ prima di preparare un’intera stagione. La speranza è quella di riprendere al meglio, anche se molti sono stati i progetti saltati, in Italia e all’estero. Speriamo in una ripartenza, anche perché il poter suonare è la cosa fondamentale per un musicista, anche se poi io mi occupo anche di progettualità a livello direttoriale. Dopo questo periodo suonare dal vivo è la cosa che mi interessa maggiormente».

“Vibración fatal”
Cover – “Vibración fatal”

Il tuo ultimo progetto è con il trio Rita Di Tizio Trio, e prende il nome di “Vibración fatal”. Un CD ricco di sonorità e di bella musica. Com’è nato questo progetto?

«Volevamo farci un po’ conoscere, avere un progetto concreto da mettere sulle piattaforme o da portare nei nostri concerti. La volontà di mettere un punto fermo in quello che stavamo facendo. Pensavamo di poter offrire un prodotto sufficientemente buono. Così è nato l’album e speriamo che sia anche gradevole da ascoltare (ride ndr.)».

Come mai questo titolo “Vibración fatal”?

«Il titolo è stato scelto dal batterista, che è Marino Alberti, ed è un verso tratto da “Oblivion”, brano di Piazzolla che fa parte appunto del disco».

Ci sono aneddoti o particolarità legate a questo album?

«Questo CD è un live! Già questa è una bella particolarità. Per noi il live è molto importante, il contatto con il pubblico è fondamentale per il nostro modo di suonare. Tutti i nostri arrangiamenti sono estemporanei, basati su improvvisazioni libere e dove non c’è una struttura ben definita. Il tutto dipende dall’empatia che si viene a creare tra di noi in quella situazione. Questa cosa ci piace tantissimo e forse è un po’ il nostro marchio di fabbrica».

Invece, facendo un passo indietro: com’è nato il Rita Di Tizio Trio?

«Con Marino Alberti suono ormai da quasi 8 anni. Io e lui siamo stati i punti fissi, e poi ci sono sempre stati altri musicisti che si sono alternati. Abbiamo iniziato con una formazione, successivamente è subentrata anche una cantante con cui facevamo standard Jazz e brani di Tango, e poi via via, altre formazioni, ma sempre con me e Marino come punti fermi. In seguito, ho iniziato a cercare qualcosa che mi desse una spinta emotiva in più e così abbiamo incontrato Alessio Buccella (il quale aveva già suonato con Marino), musicista strepitoso, ed è nato subito un gran feeling. Durante il nostro primo concerto, una serata di beneficenza, con solo una prova, abbiamo suonato in modo secondo me ad un livello emotivo molto alto e quell’emozione l’ho portata dietro per giorni. Lì ho capito che questo trio era quello giusto».

Rita DI Tizio Trio
Rita Di TIzio, Marino Alberti e Alessio Buccella all’Accordion Show 2019 Cremona musica

Sei un’apprezzata fisarmonicista, sei stata inclusa anche in una speciale classifica de “I migliori fisarmonicisti contemporanei del mondo”. Un gran bel riconoscimento, ma come mai questa passione per questo strumento?

«La passione è nata tramite mio padre, lui suonava la fisarmonica ma così ad orecchio. Ricordo che da piccola non riuscivo a tenere da sola la fisarmonica e mentre lui la teneva, io provavo le prime melodie. Questo è stato il primo approccio, poi ho iniziato a studiare, e così, all’età di 6 anni, sono andata in una scuola di musica e ho iniziato i miei studi. La fisarmonica è uno strumento eccezionale, ma non è molto diffuso, in particolare tra le donne. Spesso, soprattutto in Toscana, è ancora relegata a strumento di musica da ballo e non sempre i giovani ci si avvicinano. Invece, per me è uno strumento universale, può essere interprete di vari generi musicali, dal moderno al genere più classico, dal jazz al pop, ecc.».

 Oltre ad essere una artista, sei anche un’insegnante di musica: qual è l’insegnamento più importante che cerchi di dare ai tuoi studenti?

«Di  avere rispetto. Rispetto per se stessi e rispetto per gli altri. Questo è il primo insegnamento che cerco di dare ai ragazzi; mentre il secondo insegnamento, che spero io stessa di mettere in pratica, è l’umiltà. Se si ha rispetto per il prossimo e se si è umili, probabilmente nella vita si riuscirà a fare qualcosa. Il rispetto e l’umiltà sono per me due aspetti imprescindibili. Altro insegnamento è imparare ad ascoltare gli altri, sia quando si suona che nella vita di tutti i giorni».

Rita Di Tizio Trio durante un live
I Rita Di Tizio Trio in un live

Ritornando all’album: cosa pensi possa essere recepito dal pubblico?

«Spero che venga percepita questa nostra improvvisazione estemporanea, che quel momento lo si può ascoltare solo in questo CD. Anche perché se ascolto un’altra versione sarà completamente diversa, in molti dei brani presentati neanche noi sappiamo come cominceremo e come finiremo il brano. Spero che si colga questa fondamentale e particolare sfumatura. Ad un primo ascolto si può pensare che questa sia la versione definitiva, ma chi ci conosce sa che non è così. Mi preme far capire il bel rapporto e l’alchimia tra noi musicisti».

In fine, avete già programmato delle date per poter tornare a suonare live?

«Qualche data per l’estate sta già arrivando. Molte cose purtroppo sono saltate e bisogna ancora fare attenzione visto il periodo. C’è ancora molto scetticismo, ma spero che il tutto si sblocchi il prima possibile. È il momento di far ripartire il settore del live con i teatri e i vari festival».

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