Sean White: “L’Italia ha molto da offrire alla Cina in termini di straordinaria cultura, mentre la Cina può portare in Italia un vasto mercato e un entusiasmo contagioso”

Il critico musicale e mediatore culturale tra Italia e Cina Sean White ha deciso di portare in Italia, per tre indimenticabili eventi: l’Orchestra Sinfonica Jinghui Guangxuan, la più grande compagnia musicale di monaci Chan del mondo, diretta dal Maestro Shi Wule.

 Lo spettacolo verrà presentato il 13 ottobre al Teatro Arcimboldi di Milano alle ore 20.00, il 17 ottobre al Teatro Nuovo di Verona alle ore 20.00 e il 21 ottobre al Teatro Italia di Roma alle ore 20.00. L’ingresso sarà gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria mandando una mail a infochinamusic@gmail.com, indicando la data dello spettacolo a cui si vuole partecipare, il numero di persone e un nominativo di riferimento.

Il concerto, sarà un viaggio spirituale che fonda la musica alla meditazione zen, tra i brani classici della tradizione orientale e occidentale, danza e meditazione. Tre eventi imperdibili per imparare a conoscere un cultura così lontana, ma allo stesso tempo così vicina. Capace di regalare sonorità innovative e momenti di grande spiritualità. Noi abbiamo raggiunto Sean White, che ci ha raccontato il suo amore per l’Italia e la speranza di questi eventi per coniugare le due culture.

Dal libro Creuza de Mao alla Jinghui Kosen Symphony Orchestra, come è nato il tuo amore per l’Italia?

Il mio amore per l’Italia è nato grazie al cantautore Fabrizio De André. L’eccellente cultura e l’arte italiana mi fanno amare ancora di più questa terra.

Il tuo rapporto con il nostro Paese dura da molti anni, anche grazie al tuo ruolo di mediatore culturale, ma come ti è venuta l’idea di organizzare uno spettacolo italiano per la Jinghui Guangxuan Symphony Orchestra?

Ho ricevuto una telefonata da un amico che mi ha parlato dell’intenzione dell’Orchestra Sinfonica Jinghui Guangxuan di esibirsi in Italia. Inizialmente ho rifiutato, ma poi, approfondendo la storia del Maestro Shi Wule, ho trovato spunti di grande interesse. Ascoltando la sua musica, ho capito che offre una prospettiva profonda su temi complessi, in linea con le idee di Fabrizio De André. Così ho deciso di organizzare le date italiane del loro tour europeo. Spesso riesco a ritrovare il feeling di Giuseppe Verdi del Maestro Shi Wule. Spero che gli italiani possano sentire qualcosa di profondo ascoltando la sua musica, questo è il senso della comunicazione.

Cosa, secondo lei, può scoprire il pubblico italiano da questa realtà e cosa può imparare?

Puòimparare come i diversi paesi e religioni vivono la musica, può imparare come essere

tollerante e comprensivo.

La musica come strumento di connessione tra le culture, per abbattere le barriere e i muri. Cosa può portare l’Italia alla Cina e cosa può dare la Cina all’Italia?

L’Italia ha molto da offrire alla Cina in termini di straordinaria cultura, mentre la Cina può portare in Italia un vasto mercato e un entusiasmo contagioso. Inoltre, in Cina ci sono moltissime persone che apprezzano la musica italiana.

Un aneddoto o curiosità legata al suo rapporto con l’Italia?

Quest’anno ho organizzato il concerto di Malika Ayane e siamo stati benissimo in Cina. Ho imparato molte cose eccellenti da Malika e dal suo atteggiamento nei confronti della musica. Soprattutto quando mi ha detto che voleva fare 150 spettacoli all’anno, ho pensato che fosse incredibile. È in tournée tutto l’anno e lavora così duramente.

Facciamo attività di promozione: ci dica perché il pubblico dovrebbe venire a vedere questo spettacolo?

Questa esibizione speciale potrebbe svolgersi solo una volta in Italia, un’opportunità per comprendere la cultura buddista cinese. È un occasione unica!

In conclusione: potremmo rivedere in futuro l’Orchestra Sinfonica Jinghui Guangxuan ancora qui in Italia per ripercorrere questo viaggio interculturale?

Penso che questo dipenda da come reagirà il pubblico allo spettacolo. Spero che tutti apprezzeranno questa opportunità. Per quanto riguarda il futuro, si vedrà. Ora possiamo solo aspettare e vedere quello che succederà.

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