Tommaso Imperiali con “Le lune di Giove”

Tommaso Imperiali torna con un nuovo singolo disponibile già dal 17 gennaio 2025. “Le line di Giove” è il titolo del brano, una ballad che esplora la fragilità dei legami umani e la resistenza nonostante le difficoltà, con testi poetici e arrangiamenti emozionali. Il brano è stato registrato agli Alari Park Studios di Cernusco sul Naviglio e prodotto da Lorenzo Cazzaniga e vanta la collaborazione del batterista Elio Rivagli. Noi abbiamo raggiunto Tommaso per farci raccontare questo singolo e il suo percorso.

Ciao Tommaso e benvenuto tra le nostre pagine. Inizierei chiedendoti come stai?

Ciao, grazie mille dell’invito! Benissimo, i giorni post release sono sempre molto divertenti. In più veniamo
da tre concerti in sei giorni, quindi direi che è stata la settimana perfetta. “Le Lune di Giove” è il tuo ultimo singolo.

Cosa puoi raccontarci di questo brano?

Volevo fare un pezzo classico, una canzone nel senso proprio della parola. Raccontare una storia che partisse da due persone sdraiate a guardare il cielo e che diventasse il più universale possibile. Il pezzo è nato piano e voce, è stato fondamentale poi il lavoro di Lorenzo Cazzaniga nel creare un arrangiamento che tenesse insieme la dimensione cantautorale e quel sound da band che amo, ma che è sempre difficile riuscire a far emergere nei pezzi più lenti. Poi la presenza alla batteria di una leggenda come Elio Rivagli ha dato il tocco finale.

Quali sono le emozioni che si celano dietro questo tuo racconto?

Non si dicono… come in ogni canzone c’è ovviamente un sottofondo autobiografico, ma ho cercato di
metterlo in secondo piano, per cantare prima di tutto una dinamica in cui chiunque ascolti il pezzo possa
rivedersi. A volte poi mi dimentico da dove provengono certi brani e magari, a distanza di mesi, mi capita di capire le mie stesse canzoni ed emozionarmi di nuovo. Se volete saperne di più però bisogna chiedere a Diego, il mio trombettista, che ogni volta capisce i miei pezzi meglio di me.

Come mai questo titolo?

Il titolo nasce da un articolo in cui mi sono imbattuto per caso, grazie a un post su Instagram, che titolava
“Le lune di Giove bruciano per scaldarsi a vicenda”. Mi è sembrata subito un’immagine di estrema
tenerezza: queste due lune, nel buio dell’universo, che bruciano per tenersi reciprocamente al riparo dal
freddo e dalla paura. Ho provato dunque a trasporre questa situazione sul piano umano, immaginandomi due ragazzi che, mentre il mondo intorno a loro sembra crollare, cercano insieme la forza di andare avanti.

Cosa speri possa arrivare al pubblico?

Spero che chi ascolta possa vedere in questi personaggi un po’ di sé e delle persone che fanno parte della sua vita. Credo che un pezzo funzioni quando riesce a trasformare un’esperienza individuale in qualcosa di più ampio: in fondo le grandi canzoni sono quelle che sono state composte da qualcuno lontano decenni e migliaia di chilometri ma che sembrano parlare proprio di noi. Se qualche americano del 2050 si emozionerà ascoltando “Le Lune di Giove” vorrà dire che era un bel pezzo…

Al singolo farà seguito anche un progetto completo?

Sicuramente sì. Stiamo già lavorando a nuovi brani, nei prossimi mesi ci saranno novità. Sono un po’
“vintage” quindi mi piace ragionare sempre più in ottica di album che di singoli. Ho un po’ di demo pronte, ci siamo trovati proprio nelle scorse settimane con Lorenzo Cazzaniga, il produttore con cui lavoro da un paio d’anni, e abbiamo fatto una selezione dei pezzi su cui cominciare a mettere le mani.

Tante sono le esperienze che ti hanno visto protagonista, tra vari contest, festival e passando per i
concerti in giro per l’Italia. Quanto sono state importanti queste esperienze per te e per il tuo
percorso?

Sicuramente i concerti fatti con i Five, oltre 150, sono stati al contempo la parte più utile e la più bella di
questo viaggio. Parlando delle esperienze “grosse”, le giudicherei tutte come complessivamente positive. Nel 2019 siamo stati a XFactor: forse non era il contesto perfetto per noi, però suonare al Pala Alpitour davanti a 1500 persone è stata una sensazione magnifica. Nel 2022 è andata molto meglio ad Area Sanremo, dove ho portato Ragazzini Viziati, il mio primo pezzo “da solista”: arrivare in finale è stata una grande iniezione di fiducia sul fatto che fosse la strada giusta da portare aventi. Infine, un’esperienza che mi ha dato tantissimo, al di là della vittoria, è sicuramente il contest Cover Me,
dedicato a Bruce Springsteen. Ci tengo a ringraziare di cuore Alberto Lanfranchi e tutte le persone della
famiglia di Noi&Springsteen che, oltre alle opportunità concrete, mi hanno dato davvero tanto nel mio
percorso di crescita.

Gavetta con i Five Quarters e poi l’esperienza da solista. In cosa è cambiato il tuo modo di
approcciarti al lavoro e alla musica?

Metto la band tra quei bellissimi “meccanismi di difesa” che canto nell’album. Quando sali sul palco con
loro ti senti letteralmente invincibile, c’è un’elettricità che trasforma ogni serata nel concerto della vita.
Da quando – almeno dal punto di vista della scrittura – lavoro in autonomia, mi sento al tempo stesso più
libero e con una responsabilità maggiore. Quando si scrive con la band forse ci si può nascondere di più, da solo sei tu e le canzoni. Penso, almeno in questo momento, di aver trovato l’equilibrio perfetto: la fase di scrittura in casa da solo; il lavoro in studio con Lorenzo; i live sui palchi con i miei amici di sempre.

Hai già avuto modo di esibirti live e di cantare “Le Lune di Giove” dal vivo, ma ci saranno anche altre
date?

Il release party è stato qualcosa di magico. Vedere le persone, sotto al palco, che cantano a memoria un tuo pezzo uscito da 24 ore vuol dire che sei riuscito a trasmettere qualcosa. Adesso l’obiettivo è portarlo in giro più il possibile, con date full band e con date in duo acustico insieme a Daketo.
A partire da metà febbraio ci saranno nuove date, che annunceremo a breve: sicuramente a Como, a Milano e a Bologna. E poi a fine aprile saremo su Born to Cruise, una crociera con tanti musicisti da tutto il mondo, per un grande festival itinerante dedicato a Springsteen e in generale alla musica che amiamo.

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