Valentina Polinori, artista eclettica e ricca di talento, si racconta attraverso un nuovo ed emozionante progetto dal titolo “Le ombre”. Un album che mette in mostra tutti i lati e le sfaccettature, le paure e le emozioni della cantautrice, senza tuttavia risultare noioso o banale. Le ombre, che in fin dei conti abbiamo tutti, sono raccontate in questo progetto in modo unico, con delicatezza e senza alcuna forma di sottovalutazione. A raccontare questo album introspettivo è la stessa Valentina Polinori.
Ciao Valentina, inizierei subito chiedendoti come stai?
«Sto bene, anche se di umore variabile, anche perché la stessa vita non è uniforme e quindi, come tutti, ci stanno giornate dove uno sta meglio e giornate così e così. Tuttavia, pensando al feedback e al disco ormai fuori, mi ritengo soddisfatta. Mi è capitato anche di riascoltare qualche brano, cosa che in genere non faccio mai e la sensazione è stata positiva. Sono contenta del risultato».
Come mai prima non ti riascoltavi?
«Generalmente nei progetti, una volta conclusi, sentivo la necessità di staccare e prendermi una pausa. Una sorta di momento di allontanamento dopo tutto il lavoro svolto. Anche questo caso c’è stato un lavoro abbastanza lungo, ma forse, visto che me ne sono occupata in primis, mi sento più soddisfatta».
Quindi, in questo nuovo album “Le Ombre”, troviamo tutte le tue sfaccettature e possiamo conoscere al meglio Valentina Polinori?
«Sicuramente! Questo disco è forse più mio rispetto agli altri. In questo album ho lavorato anche all’arrangiamento e sulla scelta degli strumenti da utilizzare. Questo disco lo sento più mio anche perché mi sono avventurata in zone della produzione che non avevo mai vissuto prima».
Come è nato “Le ombre”?
« “Le ombre” è nato perché tutte le canzoni presentano un tratto comune. In questo progetto racconto queste ombre, queste emozioni e quei momenti particolarmente difficili da vivere anche se utili per la crescita di ognuno di noi. È il racconto di un buio intimo e personale. Le persone ci si possono ritrovare in queste canzoni, anche perché le ombre ce le abbiamo tutti dentro. Non è nato come un concept, ma nasce come un insieme di brani che avevano questo filo conduttore, ma solo dopo ho deciso di puntare sul disco».
Ma ti aspettavi che il tuo pubblico potesse ritrovarsi in queste tue canzoni?
«In realtà non me lo aspettavo, ma è una cosa molto bella e che mi fa piacere. In genere è difficile scrivere un qualcosa per gli altri, io scrivo quello che provo o comunque ho provato in passato. Spero tuttavia che possa essere “d’aiuto” per chi magari ha affrontato o sta ancora affrontando momenti di difficoltà. Sapere che ci sono altri che affrontano le tue stesse paure o vivono le tue stesse emozioni fa normalizzare queste sensazioni e quei momenti».
Quando hai capito che questo album era pronto?
«Alcuni brani li avevamo chiusi a Marzo dell’anno scorso, ma poi ad aprile ho avuto l’occasione di registrare un nuovo brano con Ferruccio Spinetti che inizialmente non doveva far parte del disco. Quando poi ho registrato questo nuovo pezzo, dopo un periodo di silenzio, mi sono sbloccata e lì ho capito che questa era la canzone che doveva aprire questo progetto. “Buco” mi ha fatto completare questo disco».
C’è un brano che più di tutti rappresenta “Le ombre”?
« “Alieni”, penso che questo brano possa essere una sintesi di tutto».
Il tuo tour di presentazione è già partito, ma cosa ci dobbiamo aspettare da questi eventi?
«Per la maggior parte delle date sarò da sola e suonerò con la chitarra acustica e delle sequenze per ricreare le sonorità del disco. Inoltre, farò qualche brano dei dischi precedenti. La dimensione live mi piace, mi fa stare tranquilla e mi piace entrare in confidenza con chi mi ascolta».
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