Al momento sono sulla bocca di tutti, come simbolo di resistenza, perseveranza e sempre presenti negli argomenti sanremesi… ma i Jalisse sono molto di più! Sono la coppia della musica italiana, un simbolo dell’amore e dell’amore per il proprio lavoro nonostante gli ostacoli della vita. Una coppia che alla musica ha dato tanto, e lo dimostra con produzioni sempre interessanti e che fanno breccia nei cuori dei fan. “Noi l’unica salvezza” (per l’etichetta Catcher Music – edizioni Starpoint Corporation) è solo l’ultimo – ma solo in linea temporale – brano della coppia più amata della musica italiana e tra le più googlate del 2022. Un brano natalizio, ma che non si limita al solo Natale e che racconta molto di più: l’amore, la semplicità, la riscoperta della felicità nelle piccole cose e la consapevolezza dell’essenziale. I coniugi Jalisse, (Alessandra e Fabio ndr.) ci hanno raccontato a noi di RDM i segreti dietro “Noi l’unica salvezza” il loro modo di vedere il Natale e di credere ancora negli esseri umani.
Inizierei chiedendovi come state?
«Noi stiamo bene! Indaffarati, ma felicissimi. Abbiamo diverse cose da fare e siamo contenti. Poi adesso arriva anche il Natale, che è un momento di grandi corse e di grandi gioie. È un periodo dell’anno che si vive in famiglia ed è bello stare tutti quanti insieme».
Il vostro Natale passa anche per il vostro ultimo brano: “Noi l’unica salvezza”. Un brano con un messaggio importante di speranza e di semplicità. Cos’altro potete dirci di questo brano?
«Onestamente non sappiamo come sia nato questo brano. È stata una cosa molto rapida. Ci avevano chiesto di scrivere una canzone di natale e in pochissimo tempo è stato scritto il testo, arrangiato il pezzo e dato poi tutto a Marino De Angelis per il missaggio e la masterizzazione. Finito il tutto, abbiamo realizzato anche il videoclip. La semplicità è di base, è di famiglia, è nostra».
Ma come mai l’idea di questo brano?
«Il brano nasce anche perché volevamo fare un qualcosa di diverso dalle solite canzoni natalizie. Invece è stato bello per noi raccontare una storia. Il mettersi nei panni di una persona che vive un forte disagio. Così abbiamo pensato ad un senzatetto ad una persona che vive delle difficoltà economiche. Così abbiamo pensato a cosa farebbe e penserebbe una persona in questa situazione: “dove dormirò questa notte, cosa mangerò e se riuscirò a sopravvivere”. Di metterci quindi sotto un profilo di estrema umiltà e consapevolezza. Che quello che ci viene donato, lo possiamo anche ridare indietro a chi è più sfortunato. Insomma, avere dentro noi stessi una consapevolezza di grande umanità e che per noi, è l’unica salvezza».
Come nei vostri precedenti brani, il tema sociale non manca. È una prerogativa per voi mandare messaggi importanti attraverso le vostre canzoni?
«Da artisti questo è il nostro compito! Ognuno di noi è responsabile del messaggio che manda, se uno manda dei messaggi positivi, la gente lo ascolta con gioia e speranza. Spesso l’artista è soggetto alle imposizioni di marketing e lavora alla commercializzazione del prodotto, e solo avvolte si muove per delle iniziative umanitarie o sociali. A noi piacerebbe più il contrario, ovvero che si parlasse di più di progetti di sensibilizzazione sociale e facendo meno attenzione alla vendibilità. Capiamo che oggi è difficile e che certi discografici controllano più i numeri invece del lato artistico, ma sarebbe bello dedicarsi di più a messaggi formativi e di speranza. Sarebbe bello anche per l’artista stesso».
Anche la tematica dell’amore mi sembra fondamentale nel brano. In un momento di sconforto e di difficoltà con l’amore e con una persona accanto diventa più facile resistere…
«Assolutamente sì! In tutti quanti i brani che noi scriviamo l’amore è il punto centrale. Attraverso i sentimenti e lo stare insieme si riesce a superare ogni difficoltà. Questo non è solo un brano natalizio, ma è un brano per tutti i momenti. Dovrebbe essere Natale sempre e per tutti e non solo per alcuni. Il Natale è condivisione, amore, fratellanza e gioia. Crediamo che tutti i giorni dovrebbe essere così e speriamo che possa esserlo. Il nostro è un messaggio di speranza, amore e condivisione».
Il brano acquisisce forza anche vedendo voi come coppia, in un momento storico dove tutti si lasciano, voi siete ancora insieme. È anche questo il segreto dietro i vostri brani?
«Certamente! Noi abbiamo una grande coerenza tra quello che scriviamo e quello che noi siamo nella vita quotidiana. Quale miglior modo di rappresentare questo se non con il videoclip molto semplice e simpatico e che racconta una giornata di festeggiamento al natale, tra addobbi e scherzi. Quello che si vede è reale».
Nelle ultime settimane siete tornati sulla bocca di tutti per via di Sanremo e del 26esimo no ricevuto dalla kermesse musicale. Tuttavia, sui social siete ormai il simbolo di speranza e resistenza e in tantissimi credono in voi…
«Noi abbiamo sempre creduto nella semplicità, nella professionalità e nella passione che ognuno di noi può avere nel proprio lavoro. Ricordiamo che fare musica significa lavorare. Noi siamo sempre stati così e oggi la gente ci sta conoscendo sempre di più e forse sta capendo che questi due artisti, che sono una famiglia, hanno un amore immenso per la musica e anche per il Festival di Sanremo. Anche perché noi dobbiamo tutto a Sanremo. Grazie al festival abbiamo girato il mondo, partecipato all’Eurovisione Song Contest e ci ha permesso di far conoscere i Jalisse a livello internazionale».
Ma come vi fa sentire questo amore dal vostro pubblico sui social?
«Ci fa molto piacere quindi se le persone capiscono e accettano le nostre battaglie, anche perché forse vedono la musica in un altro modo e credono in noi, che facciamo musica dal 1990 e attivamente dal 1992, e che probabilmente capiscono i nostri sacrifici. I social e soprattutto il nostro pubblico non ci ha mai abbandonato e oggi notiamo anche che molti addetti ai lavori e molta stampa stanno iniziando a capire i Jalisse. Questo ci rende molto orgogliosi e siamo felici che la nostra verità venga ascoltata».
In conclusione: non vi chiedo del prossimo Sanremo, ma visto che non vi fermate mai, state preparando anche un album per il 2023?
«Abbiamo già fatto un album nel 2020 e a luglio di quest’anno abbiamo promosso “Sveglia”. Abbiamo poi un brano che è dentro un corto cinematografico “L’incanto e la delizia” e che è stato anche premiato in un festival in Campania. Comunque sì, noi siamo sempre a lavoro e stiamo lavorando ad un album con dei pezzi nuovi e usciremo anche con il brano sanremese che non è stato preso. Per il Sanremo 2024 c’è tempo!»
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